“I clandestini a Ferrara sono un tumore da sradicare”. Stanno facendo molto discutere le parole del sindaco, Alan Fabbri.
Il tema dei migranti rappresenta sempre una polemica, da diversi anni, in Italia. Il Papa, qualche giorno fa, ha provato ad intervenire sulla faccenda. Il suo invito è all’accoglienza e all’integrazione. Oggi, però, è polemica per le parole del sindaco di Ferrara.
Da diverso tempo, la faccenda crea tensione sia in Parlamento che nella vita quotidiana. Ha fatto scalpore, di recente, l’omicidio del parroco di Como. Roberto Malgesini era il sacerdote dei migranti, un uomo che ha passato la vita ad aiutare i più bisognosi nell’ombra e nel silenzio. Un uomo schivo e riservato che si adoperava per rendere la vita altrui migliore. Ad ucciderlo, un 53enne tunisino con problemi psichici. Sulla faccenda, nelle ore e nei giorni seguenti, è stato montato un vero e proprio caso.
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Ferrara, è polemica sulle parole sui clandestini
Ora, invece, fanno scalpore le parole del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri. Il primo cittadino di Ferrara, con un post su Facebook, ha commentato le notizie del rigetto di 150 permessi di soggiorno. Sulla propria pagina, infatti, si può leggere la sua idea sulla questione. “Sono molto felice di apprendere della notizia di rigetto di 134 permessi dall’inizio dell’anno e di 12 revoche di permessi di soggiorno”. La parte incriminata, però, riguarda l’accostamento dei clandestini ad un vero e proprio tumore. Al termine del suo ragionamento sulla questione, infatti, ha scritto i “clandestini sono solo un tumore da sradicare”.
“Clandestini, violenti, spacciatori e bivaccatori seriali” che “non fanno che rendere meno sicura la nostra città”. Per questo motivo “non possono pretendere alcun diritto, devono solo tornare da dove sono venuti”.
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