H&M, multa in Germania da 35 milioni di euro: “Spiava i dipendenti”

Stangata ad H&M, che riceve una multa da 35 milioni di euro in Germania. Secondo il difensore civico di Amburgo, spiava i dipendenti.

Arriva una maxi multa ad H&M, con il colosso della moda che viene sanzionato in Germania. Un difensore civico della città di Amburgo ha puntato il dito contro la multinazionale, colpevole di aver spiato i propti dipendenti. Il monitoraggio da parte dell’azienda, infatti, avrebbe attraversato diverse città tedesche, arrivando fino a Norimberga. A dare l’informativa, ci ha pensato il commissario per la protezione dei dati e la libertà d’informazione di Amburgo.

Secondo l’indagine, infatti, almeno dal 2014 la multinazionale presso la sede di Norimberga ha raccolto diverse registrazioni della vita privata dei propri dipendenti. Tra le intercettazioni sono comprese diagnosi di salute, problemi familiari e credenze religiose. Sempre secondo gli investigatori, le intercettazioni sarebbero state registrate e memorizzate digitalmente, con un sistema leggibile fino a 50 manager dell’azienda. Un vero e proprio scandalo, quindi, colpisce il colosso della moda internazionale. Andiamo quindi a vedere la difesa della multinazionale, sulla spy-story tedesca.

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H&M, multa da parte della Germania: la difesa della multinazionale

Dopo lo scoppio dello scandalo spionaggio, H&M ha subito voluto dire la sua sulla faccenda. Infatti il colosso della moda, in seguito all’indagine di Amburgo, ha dichiarato: “L‘incidente ha rivelato pratiche per il trattamento dei dati personali dei dipendenti che non sono in linea con le linee guida e le istruzioni di H&M“. Così l’azienda ha subito preso le distanze dal caso tedesco, affermando che si tratta di un caso isolato in uno dei suoi store nel mondo.

Intanto il colosso della moda sembrerebbe pronto a chiudere alcuni dei suoi store, anche a causa del Coronavirus. Infatti la multinazionale svedese ha comunicato la chiusura del 5% dei propri negozi nel 2021. Sui 5mila store al mondo, ben 250 saranno chiusi, come già accaduto in Italia a Torino. Invece stando ai numeri forniti dalla società, il terzo quarto dell’anno si è chiuso con un utile pre-tasse di ben 2-3 miliardi di corone svedesi (oltre 2 stimati). I ricavi, invece sono scesi soltanto nell’ultimo mese di settembre, il primo dell’ultimo quarto di anno.

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L.P.

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