Non c’è pace per la California: la terra torna a bruciare. Questa volta un grosso incendio nella Napa Valley.
In queste settimane si parla molto di problematiche legate al clima. Il motivo è legato, soprattutto, alle emissioni di anidride carbonica. Un fenomeno che sta assumendo sempre maggior rilievo è quello degli incendi. Da mesi, dopo le fiamme che hanno avvolto la foresta Amazzonica, la terra continua a bruciare. Tra le aree più colpite figurano sicuramente l’Australia e la California.
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California, in fiamme la Napa Valley
Proprio nello stato americano, quest’oggi nuovi incendi hanno distrutto centinaia di ettari di terreno nella Napa Valley. Si tratta della valle del vino conosciuta in tutto il mondo. Stando a quanto riferisce l’ANSA, “il Glass Fire ha ridotto in cenere vigneti e strutture vicino a Sant’Elena, e le fiamme hanno raggiunto anche la famosa cantina Chateau Boswell”.
Si tratta di una situazione molto vasta che coinvolge circa 2.200 strutture. Per questo motivo, i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine hanno ritenuto necessaria l’evacuazione di 1.800 persone. Purtroppo, però, ne sono interessate almeno altre 5000, alle quali è già stato chiesto di lasciare la zona. Dal 26 agosto, data di inizio dei roghi, “ci sono stati 26 morti e oltre 7.000 strutture distrutte”. A riferire questi dati sono stati gli stessi Vigili del fuoco.
A New York, qualche giorno fa, è stato piazzato su uno dei grattacieli il Climate Clock. Si trova a Unione Square, a Manhattan, e di tratta di un orologio climatico che tiene il conto del tempo che manca all’umanità prima di entrare in un’irreversibile emergenza climatica. Al momento gli esseri umani hanno a disposizione poco più di 7 anni per provare ad invertire la rotta. Il countdown dovrebbe esaurirsi a gennaio 2028.
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