Continuano le operazioni della Guardia di Finanza, che stavolta ha confiscato beni da 36 milioni di euro, ad imprenditore legato ad un clan.
Non si arrestano le opreazioni della Guardia di Finanza contro gli imprenditori fraudolenti. Infatti nel primo pomeriggio, il nucleo investigativo di Napoli, in collaborazione con i finanzieri di Bologna, Caserta e Latina, hanno messo a segno un importantissimo colpo.
Le fiamme gialle hanno confiscato beni per 36 milioni di euro ad Antimo Morlando, imprenditore napoletano. Secondo le indagini del nucleo investigativo della Guardia di Finanza, l’imprenditore sarebbe colluso con dei clan camorristici. Infatti Morlando, con i suoi familiari, avrebbe eseguito degli affare favorendosi di alcuni prestanome.
Dopo una lunga ed oculata indagine, il corpo delle Fiamme Gialle ha deciso di fermare l’imprenditore partenope, confiscandogli la cospicua somma di beni. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio l’operazione avvenuta questa mattina dai finanzieri delle quattro città.
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Gdf,s equestrati 36 milioni di beni ad imprenditore napoletano – VIDEO
#GDF #Napoli e #GDF #Bologna: #confiscati beni a un #imprenditore al servizio della camorra per oltre 36 milioni di #euro.#NoiconVoi pic.twitter.com/pjbP4JSL1x
— Guardia di Finanza (@GDF) September 24, 2020
Dopo mesi di indagini su Antimo Morlando, i Nuclei della Guardia di Finanza di Napoli, Caserta, Bologna e Latina hanno deciso di fermare l’imprenditore partenope. Una grande operazione quella delle Fiamme Gialle, che come potete notare sopra, hanno postato il video dei finanzieri in azione sul proprio profilo Twitter.
L’imprenditore non è di certo un nome nuovo per la Guardia di Finanza. Infatti Antimo Morlando fu già arrestato nel 2017 per diversi reati. Secondo quanto riportato dagli investigatori, la figura dell’imprenditore partenopeo sarebbe il fulcro della pianificazione di diverse estorsioni. Queste estorsioni messe in atto da Morlando avvenivano per conto di due clan della Camorra, i “Morelli” prima e poi gli “Aversano“.
I due clan camorristici operano in diversi comuni della Campania, tra cui: Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Antimo, tutti in provincia di Napoli. Le disposizioni, invece, erano eseguiti da diversi affiliati ai clan, come emerso dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Morlando usava il reato di usura per impossessarsi di diverse società, rendendosi protagonista addirittura di alcune truffe assicurative.
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L.P.
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