Suarez, per l’irregolarità dell’esame di italiano per ottenere la cittadinanza le inchieste sono due: della Procura di Perugia e della Figc
Non c’è solo la Procura di Perugia che indaga sull’irregolarità dell’esame di lingua italiana del calciatore uruguaiano Luis Suarez (era vicino il suo passaggio alla Juventus) per ottenere il passaporto, ma ora indaga anche la Procura della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Lo apprende l’agenzia Ansa. Il capo della Procura della Figc, Giuseppe Chinè, ha chiesto gli atti alla Procura umbra.
Dall’indagine della Guardia di Finanza ieri sono emerse delle intercettazioni secondo le quali il calciatore non riesce a pronunciare una parola in italiano ma, secondo altri indagati, non si può non far superare un esame a una persona che guadagna 10 milioni di euro all’anno.
Tra gli indagati il nome del calciatore non c’è. Ci sono invece Simone Olivieri, direttore generale dell’Università per Stranieri, Stefania Spina, direttrice per la certificazione linguistica, e la Rettrice Giulia Grego Bolli.
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Suarez, la difesa della Rettrice fa richiesta al Riesame
Suarez, l’intercettazione: “Non spiccica ‘na parola, parla all’infinito…” https://t.co/K8vNBmD2Pt
— Adnkronos (@Adnkronos) September 23, 2020
Agli indagati sono contestati i reati di rivelazione d’ufficio e falso ideologico. Oggi all’Adnkornos il difensore della Rettrice, l’avvocato David Brunelli, ha affermato che tra le mosse della difesa c’è la richiesta al Tribunale del Riesame contro il decreto di sequestro probatorio.
Dalle intercettazioni si è ascoltato anche che il calciatore andasse messo sul “binario”. Ai giornalisti l’avvocato ha detto che con quella parola si faceva riferimento al binario culturale.
Oltre ai tre già citati sono indagati anche Lorenzo Rocca, il professore che aveva esaminato il calciatore, e un’impiegata che aveva preparato l’attestato. Stamani c’è stata una perquisizione degli ufficio dell’Università per Stranieri di Perugia.
Scrive l’Ansa che il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo umbro, colonnello Selvaggio Sarri (non imparentato con il noto allenatore), sostiene che è stata la stessa Juventus a chiedere a quell’Università se il calciatore con il quale era in trattativa potesse sostenere l’esame. Da ricordare infine che nessun tesserato della società di Torino è indagato.
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