Riapertura scuola, la Campania che già aveva posticipato il primo giorno ora rischia di rinviare ancora di qualche giorno
L’anno scolastico 2020-2021 ancora non è entrato a pieno regime e già non riesce a trovare pace, soprattutto in Campania.
Mentre più della metà delle regioni italiane lunedì scorso hanno riaperto i battenti, il governatore De Luca la settimana scorsa aveva deciso per il rinvio di dieci giorni, stabilendo il primo giorno per il 24 settembre. Poi però aveva espresso dubbi che si potesse riaprire quel giorno per poi tornare sui suoi passi.
Sul terreno della scuola non sono mancate polemiche con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Ora, però, neanche più la data del 24 è certa a causa di uno sciopero nazionale proclamato da alcuni sindacati di base: Unicobas, Cobas e l’Ubs nei giorni 24 e 25, poi anche i Cub per il solo giorno 25.
Lo sciopero riguarda il personale docente, quello Ata e dirigente, con contratto a tempo determinato e indeterminato.
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Scuola, le ragioni dello sciopero: dalla sicurezza alle assunzioni
Sciopero della scuola il 24-25 settembre per pretendere un netto cambio di rotta. Vogliamo istruzione e sicurezza!https://t.co/inPfyazxnt@orizzontescuola @TecnicaScuola @AzzolinaLucia @USB_PI @scuola24 @RepScuola @corzunino @Corriere_Scuola
— USB SCUOLA (@usbscuola) September 11, 2020
Insicuri a scuola, sicuri nella lotta. Così si apre l’annuncio dello sciopero da parte dell’Ubs, l’Unione Sindacato di Base della scuola – che riporta alcuni dati: 13mila finora le persone risultate positive tra docenti e personale Ata e non tutti potranno essere sostituiti perché – scrive l’Ubs – le immissioni in ruolo della ministra Azzolina sono un flop con 25mila assunzioni fronte della richiesta di 80mila.
Dunque la sicurezza a scuola, il mancato incremento del personale ma anche il concorso selettivo che non avrà più luogo, questi i motivi dello sciopero accompagnati dalla richiesta dell’immissione di ruolo per chi ha trentasei mesi di servizio e ben 50mila chiamate per il personale Ata.
Una scuola che stenta a decollare in Campania con il primo suono della campanella che quest’anno si rischia di avere quasi a ottobre.
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