Amore e camorra, due parole che stanno agli antipodi ma che si intersecano pericolosamente in questa storia di ordinaria follia napoletana.
Il giovane 18enne, Vincenzo Amendola, ritrovato in un fosso vicino al parco “Massimo Troisi” di San Giovanni a Teduccio, è stato ucciso per aver amato la donna sbagliata, una ragazza appartenente al “Clan”. Gaetano Nunziato, amico di Vincenzo, ha fornito le informazioni necessarie per ritrovare il corpo in quanto afferma di essere stato presente al momento del delitto, accompagnando Vincenzo all’appuntamento che si è rivelato essere una trappola mortale.
Nunziato racconta che c’erano altre tre persone quando Vincenzo è stato ucciso ed uno di questi pare sia appartenente al Clan Formicola e avesse urgenza di punire il corteggiamento portato avanti dalla vittima verso la donna di uno della cosca. Pare sia stato proprio Nunziato a seppellire Vincenzo ed ora, pentito e spaventato, confessa tutto cercando di aiutare le autorità nella ricerca dei killer. Il timore per la condanna per occultamento di cadavere pare essere il suo ultimo pensiero perché le rappresaglie della camorra per punire il fatto che abbia “parlato” possono essere decisamente peggiori del carcere.
Il caso è diventato virale nella giornata di ieri quando alcune ragazze all’uscita di scuola hanno fotografato il fosso in cui era sepolto Vincenzo, condividendo l’immagine macabra con amici e parenti.
Adesso è caccia all’uomo e per i killer ricercati l’accusa è di omicidio aggravato dal metodo mafioso e occultamento di cadavere e nella giornata di domani ci sarà l’udienza di convalida davanti al Gip per Gaetano Nunziato.