Anna Valanzuolo Carcaterra ha conseguito oggi, 15 Febbraio 2016, la laurea magistrale in Filologia moderna, all’Università Federico II di Napoli, discutendo una tesi in Filologia della Letteratura italiana. Relatore: Andrea Mazzucchi; argomento: “Dante nella produzione letteraria e nell’attività creativa di Ugo Foscolo”. Nulla di particolarmente anomalo, se non per il dato anagrafico della candidata.
Classe 1928. 88 anni, dunque. Emblema di determinazione, tenacia e coraggio, esempio concreto e vivo di passione per la cultura e per la vita. La donna, cittadina napoletana, conseguì da giovane la licenza liceale classica e poi magistrale, iscrivendosi successivamente alla Facoltà di Lettere, cui rinunciò per dedicarsi alla famiglia e all’insegnamento alle scuole elementari, a seguito del superamento del concorso a cattedra. 40 anni trascorsi tra i banchi, per poi decidere, 6 anni fa, dopo più di 60 anni dalla maturità, di ripercorrere la carriera accademica interrotta e riscriversi all’università.
Da maestra a studentessa e poi, a dottoressa, prima nel 2013 con la laurea triennale in Lettere moderne, e poi oggi con la specialistica. Nonostante i pregiudizi iniziali dei colleghi ventenni, l’entusiasmo e la caparbietà hanno prevalso e le hanno permesso di raggiungere due traguardi con il massimo dei voti, e con l’apprezzamento e l’ammirazione dei numerosi studenti che si interfacciano alla realtà universitaria.
La signora Valanzuolo Carcaterra è simbolo di perseveranza soprattutto per i giovani universitari sfiduciati e a volte rammaricati, che con sacrificio affrontano le difficoltà derivanti da tale percorso di studi. Ma costituisce un piccolo barlume di speranza anche per la notizia emersa dagli ultimi dati Istat del 2013, in riferimento alla percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi. In Italia, la quinta peggior Nazione europea, la quota è pari al 17%, coinvolgendo il 21,4% dei giovani meridionali, a fronte del 14,1% dei coetanei del Centro-Nord. L’incidenza maggiore si segnala in Sicilia e Sardegna, dove circa un giovane su quattro non porta a termine un percorso scolastico formativo dopo la licenza media. Valori decisamente elevati riguardano purtroppo anche la Campania, immediatamente seguita dalla Puglia.
Cifre allarmanti, perché nel XXI secolo l’istruzione e la formazione non sono ancora sufficientemente sostenute. Eppure, l’Italia, circa 6 anni fa ha aderito ad “Europa 2020”, una strategia decennale proposta dalla Commissione europea nel 2010, che oltre ad innalzare il tasso di occupazione, investire in ricerca e sviluppo, diminuire le emissioni di gas serra, combattere la povertà e l’emarginazione, si è posta l’obiettivo di ridurre le percentuali di abbandono scolastico al di sotto del 10%. La cultura, unico strumento di lotta alla repressione, alla schiavitù intellettuale, all’abuso, al potere e alla violenza, non rappresenta ancora la protagonista indiscussa della nostra quotidianità. Da un lato quindi, gioia e desiderio di accrescere il proprio sapere, e laurearsi a 88 anni, dall’altro dati drammatici e consapevolezze angoscianti.
Ad ogni modo, non è mai tardi per ricominciare…a studiare!
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