Giffoni, sala gremita per la proiezione de “Il teatro dei ricordi”

«Il mio è un messaggio di vita universale» spiega visibilmente emozionata la regista Angela Bevilacqua in Sala Lumière appena prima della proiezione fuori concorso del suo short movie “Il teatro dei Ricordi”, rivolgendosi ad una platea gremita di giovani over 18 giunti da ogni parte del mondo per presenziare come giurati alla 44° edizione del Giffoni Film Festival.

«La mia opera prima, non si rivolge ad una sola fascia di età. La vita merita di essere vissuta sempre e comunque con spirito positivo, affrontando i problemi con coraggio e determinazione senza mai lasciarsi sopraffare da ansie o angosce, che spingono inconsapevolmente l’uomo a rinunciare persino ad essa, è ovvio che il mio personaggio sia una ragazza giovane come me perché mi è stato più congeniale raccontare le relative problematiche».

Applausi a scena aperta dunque hanno siglato, la proiezione de “Il teatro dei ricordi” come “Evento Speciale” del Giffoni Film Festival 2014. Un debutto di grande impatto per Angela, fin da bambina appassionata d’arte e, nella fattispecie di cinema, appena reduce dalla brillante esperienza vissuta nella scorsa edizione del Festival di Cannes, che l’ha vista inserita con la sua opera prima nell’ambito professionale dello Short Film Corner. La giovanissima filmaker napoletana, che ha diretto “Il Teatro dei ricordi” non ancora diciottenne nello scorso inverno, ha avuto l’onore di avere come protagonisti del corto, il leggendario attore francese Jean Sorel (Bella di giorno, Vaghe stella dell’orsa) accanto all’avvenente astro nascente del cinema italiano Alessia Alciati. Nel cast figurano anche Massimo Zordan, Giulia Mombelli, Anita Pitoni e Mary Di Tommaso.

“Il teatro dei ricordi” ripercorre in maniera suggestiva “i non luoghi dell’anima” e vuole essere la metafora della realtà giovanile dove il malessere della protagonista, una ragazza quasi ventenne (Alessia Alciati), la porta ad una scelta di rifiuto della vita attraverso una fuga nel sonno dell’oblio. Ma i suoi ricordi vengono custoditi da un misterioso personaggio in un luogo fuori dallo spazio e dal tempo rappresentato da un teatro nel quale ella inconsapevolmente si ritrova. Saranno proprio le parole dello strano “custode” (Jean Sorel) a risvegliare nella protagonista la coscienza di sé, ma le sorprese non mancheranno. Le riprese si sono svolte nel suggestivo Teatro Flavio Vespasiano di Rieti e nel Bosco di S. Celso a Bracciano in provincia di Roma. Il progetto è stato realizzato anche grazie alla collaborazione di ATCL (Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio).

Consulente artistico del progetto il critico cinematografico Marco Spagnoli. A produrre il cortometraggio la Polifemo guidata da Paolo Monaci Freguglia, realizzatrice in passato del primo cortometraggio della regista Giorgia Farina (“Alba”), dei documentari “La notte della Sindone” e “Giovanna Cau – Diversamente Giovane”, nonché co-distributrice per l’Italia del film “Un mostro a Parigi” prodotto da Luc Besson, presentato in anteprima a Giffoni 2012. Il Direttore della fotografia è Francesco Ciccone, mentre la scenografia è di Adriano Annino, i costumi sono di Carlotta Polidori, il suono in presa diretta è di Federico Tummolo ed il montaggio è affidato a Paola Freddi.

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