Doveva esser la partita del riscatto dopo l’eliminazione dall’Europa League che ancora brucia al sol pensiero. Di fronte l’altra grande delusa, la Fiorentina anch’essa buttata fuori dall’Europa grazie al piede fatato di Pirlo. Alla fine dei novanta minuti però sono i viola a tornare a casa con il sorriso stampato sul volto e tre punti quanto mai importanti per riaprire la rincorsa al terzo posto.
Il copione messo in scena al San Paolo ha visto un Napoli padrone del campo ed in continuo controllo dell’avversario. Fiorentina mai realmente pericolosa ma che nelle poche occasioni avute è risultata fatale come nel primo tempo, quando al minuto 37 su un rovesciamento di fronte improvviso, Ghoulam in ritardo nella chiusura della diagonale non ha potuto far altro che stendere l’avversario diretto in porta costringendo Tagliavento ad applicare il regolamento ed estrarre il cartellino rosso. Eppure nonostante l’inferiorità numerica per circa un’ora il Napoli ha continuato a macinare gioco subendo solo nel finale un naturale calo fisico con la Fiorentina che dopo un paio di occasioni da gol ha trovato la rete nel finale, affondando la squadra di Benitez e condannandola ad una sconfitta tutto sommata ingiusta.
Spreco. Come contro il Porto anche ieri sera il Napoli, specie nei primi trenta minuti, ha prodotto tanto senza capitalizzare le occasioni avute. Così anche oggi ci ritroviamo qui a fare il conto delle occasioni sprecate, non tante rispetto a quelle avute contro il Porto, ma comunque importanti. Il Napoli visto ieri sera è sembrato comunque in buona forma fisica nonostante gli sforzi europei, ma per fare il salto di qualità bisogna vincere e per vincere è necessario mettere la palla in rete.
Fiducia. Benitez guarda con ottimismo al futuro, perché secondo lui, giocando in questo modo la vittoria alla fine arriva. In effetti ripensando alle ultime due gare degli azzurri non si può non essere ottimisti perché il Napoli è vivo e competitivo, ma l’ottimismo e la fiducia purtroppo devono fare i conti con una realtà che vede il secondo posto allontanarsi sempre più e saldamente nelle mani di una Roma che non perde un colpo.
Aspettando il pieno recupero (mentale più che fisico) di Marek Hamsik che, nonostante l’occasione sciupata nel primo tempo, è sembrato in leggera ripresa, la fiducia e la speranza sono riposte tutte nella rabbia di Gonzalo Higuain che ieri sera non ha proprio digerito la sostituzione perché desideroso di restare in campo e conquistare la vittoria. Attualmente la rimonta è difficile ma non impossibile e finché la matematica non metterà la parola fine sulle speranze azzurre l’obbligo è ritornare a vincere cominciando mercoledì sera a Catania.