Pompei, il ministro Bray rompe gli indugi e seguendo la sua ferma volontà del cambiamento gestionale dell’istituzione ministeriale, nomina nuovo Soprintendente di Pompei il professor Massimo Osanna.
In molti avevano dato per certo che alla fine la “logica politica” che in questi ultimi anni ha deciso le nomine dei funzionari, avrebbe prevalso anche in questo caso, affiancandosi al principio di spending review ed obbligando Bray a scegliere tra un ristretto ventaglio di nomi da prendere tra le forze interne. Invece no. Massimo Osanna, sbaraglia anche la concorrenza degli altri candidati esterni dati come papabili per ricoprire il gravoso compito di dirigere il sito archeologico più complesso e controverso al mondo, nel quale spesso e purtroppo vale più la prepotenza di un custode che il potere dello Stato.
Ecco dunque l’accelerata in direzione dell’applicazione del Grande Progetto Pompei, che fa seguito alle nomine del super commissario Nistri e del suo vice Mangani, anch’esse arrivate dopo un lungo braccio di ferro tra Bray ed Enrico Letta.
Il profilo del nuovo Soprintendente. Professore di II fascia di Archeologia Classica presso l’Università degli studi della Basilicata e direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera. Laureatosi con lode nel 1985 in lettere classiche – indirizzo archeologico presso l’Università degli Studi di Perugia, vanta una lunga carriera di ricercatore. Docente universitario dal 1997, ha insegnato anche in Germania ed in Francia. Tra il 2007 ed il 2008 è stato anche soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata.
Personaggio ben visto nel mondo accademico e apprezzato anche dai professionisti archeologi, Osanna dovrà rompere con le passate gestioni, caratterizzate da un susseguirsi di alti e bassi e troppo spesso impegnate semplicemente a garantire la normale amministrazione invece di creare reali occasioni di rilancio del sito.