Chi era sveglio l’altra notte, quando fuori tutto tace, quando mancano pochi minuti all’alba, ha potuto assistere ad un nuovo allunaggio. Vincendo il Golden Globes come miglior film straniero, Paolo Sorrentino è ufficialmente sbarcato in un nuovo mondo, quello dorato di Hollywood. Il regista napoletano ci aveva già provato quando diresse uno come Sean Penn in “This must be the place”. Tanti elogi ma nessun riconoscimento oltreoceano. Con “La grande bellezza” è sul tetto del mondo.
“Grazie Italia, questo è davvero un Paese ben strano ma bellissimo – ha detto visibilmente commosso quando ha ritirato il “globo”. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità“.
Gioia doppia per Napoli perché protagonista della pellicola è un “signore” di Afragola, Tony Servillo. La stampa estera accreditata ad Hollywood era dal 1989 che non strizzava l’occhio all’Italia. All’epoca trionfò “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore.
Ieri a Los Angeles l’ex scugnizzo del Vomero (l’orecchino al lobo sinistro parla chiaro) ha messo una seria ipoteca sulla candidatura agli Oscar. “La grande bellezza”, infatti, ha già superato il primissimo ostacolo, rientrando nella selezione di nove film che giovedì si ridurrà alla “cinquina” di titoli che si contenderanno il premio il 2 marzo prossimo al Kodak Theatre. Sognare non costa nulla e chi si lascia cullare dalla mano di Sorrentino lo fa alla grande.
(FONTE: Alessandro Savoia per il Roma)