“Auguri dalla Reggia di Carditello“. Con questo messaggio pubblicato su Facebook la notte del Natale da poco trascorso, Tommaso Castrone, “l’angelo di Carditello“, fece al Ministro Bray ed a tutti noi gli auguri di Buon Natale. La sera dopo un infarto spense la sua vita a soli 48 anni. Lui era lì, nonostante fosse Natale, nonostante le intimidazioni della Camorra, nonostante gli atti vandalici che la struttura ha subito nel corso di questi ultimi anni. Tommaso c’era e difendeva il suo sito, solo da troppo tempo. Un giorno poi, il 26 Ottobre dello scorso anno ci fu la visita a sorpresa di Massimo Bray che gli promise che avrebbe risolto il problema.
“Prima di entrare nella reggia, Tommaso mi ha ricordato che di promesse qui ne sono state pronunciate tante. Parole politiche, davanti a televisioni; parole d’aria, come le ha definite lui, che non hanno portato mai ad alcuna soluzione” scrive oggi il Ministro sul suo sito. Tommaso adesso non c’è più e non può gioire per la “sua” reggia che finalmente, dopo essere passata dai Borbone ai Savoia, poi nel 1920 dal demanio all’Opera Nazionale Combattenti, finì nell’incuria subendo il vandalismo della malavita. Finalmente oggi ritorna di proprietà dello Stato italiano, perchè acquistata dalla Sga società controllata dal Ministero dell’Economia, che deteneva il credito del monumento sotto sequestro, per la cifra di 11,5 milioni di euro. La reggia di Carditello adesso è di tutti.
Con un’ordinanza datata 27 gennaio 2011, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ne dispose la vendita all’asta al prezzo base di 10 milioni di euro. Il Tribunale ha assegnato il diritto di prelazione al Comune, alla Provincia, alla Regione e al MIBACT; tuttavia fino alla fine del 2013 le aste erano andate sempre deserte. Lo Stato una volta per tutte ha voluto mettere la parola fine alla vicenda acquistando definitivamente l’immobile.
Un atto d’amore per lo splendido sito e soprattutto un gesto di rispetto all’amore che Tommaso ha dimostrato per la reggia, da lui curata e difesa per anni senza mai percepire un soldo e senza mai battere ciglio. Tommaso, l’angelo di Carditello, adesso starà sorridendo, perchè il ministro Bray, un “politico” come li definiva lui, non ha tradito la promessa.
Il rilancio. La vera sfida inizia adesso perchè il sito Carditello dovrà risorgere dalle sue ceneri e per far ciò non basterà solo l’opera dello Stato. Carditello, romanticamente avvolta dalla sua rigogliosa vegetazione, dovrà essere difesa dalle speculazioni che la malavita sicuramente farà, perchè si sa, dove non c’è cultura il malaffare ha terreno fertile.
“Vorrei che il tuo impegno civile, la tua pazienza fossero conservati nelle mura di Carditello perché con il tuo amore ci hai insegnato che il patrimonio culturale è un bene collettivo, un grande valore di civiltà, di cui tutti dovrebbero sentirsi responsabili (Massimo Bray, Ministro dei Beni, dellle Attività Culturali e del Turismo).