Nasce a Napoli il MAMT, Museo Mediterraneo dell’Arte, della Musica e delle Tradizioni, che apre le sue porte alla città domani alle ore 18 in via Depretis 130.
Un museo di cultura popolare e storia, di architettura e fotografia, ma anche e soprattutto un luogo vivo, con uno spazio dedicato alle tre fedi monoteistiche che saranno unite in una Sala preghiera comune aperta nella giornata inaugurale.
Il MAMT si apre quindi nel segno della convivenza pacifica e del dialogo: oltre al percorso espositivo attraverso le culture di più di 40 paesi che si affacciano sul Mediterraneo, offre ai visitatori un’ampia serie di servizi tra cui una biblioteca, un’emeroteca, una music-hall e anche il MIP: il ‘museo internazionale del pane e della pizza’.
Sede del MAMT, uno dei più importanti progetti della Fondazione Mediterraneo presieduta da Michele Capasso, è un’ala dello storico edificio dell’ex Grand Hotel de Londres, a due passi dal porto ed adiacente alla stazione del Metrò disegnata dal grande’architetto portoghese Alvaro Siza di cui il museo conserva disegni e bozzetti.
Nato senza alcun contributo da parte di istituzioni e governi, il museo, unico al mondo nel suo genere, è stato realizzato anche grazie alla collaborazione di esponenti della cultura e dell’arte di vari paesi, diplomatici, docenti, esperti e rappresentanti delle più importanti organizzazioni internazionali. Il MAMT custodisce oggetti, reperti, documenti, video ed immagini, nonché i doni offerti dai Capi di Stato e di Governo che hanno visitato la sede della Fondazione Mediterraneo nell’ultimo ventennio ed inaugurato le sale più importanti del Museo dedicate ai rispettivi Paesi ed alle loro capitali.
Il Direttore generale dell’UNESCO Irina Bokova, visitando il MAMT, ha espresso la propria ammirazione per “questo luogo unico”, intriso di “storia, cultura, passione ed ambizione”, con il quale l’UNESCO condivide lo spirito e le finalità.
All’inaugurazione saranno presenti, con azioni significative nello spirito dell’iniziativa, importanti personalità internazionali: l’Ambasciatore di Tunisia Naceur Mestiri ed il Ministro della Cultura della Tunisia inaugureranno la Sala Tunisia con un busto di Annibale donato dal Governo tunisino, l’Imam Hamid Saydawi pregherà nella Sala Preghiera, di fatto inaugurandola, e il coordinatore delle politiche euromediterranee del Ministero degli Affari Esteri Enrico Granara, confermerà che il MAMT sarà al centro delle iniziative del semestre di Presidenza italiana (luglio dicembre 2014) per il Mediterraneo con eventi significativi che si svolgeranno nel mese di ottobre 2014.
Proposto nel dicembre 1997 dai 2248 partecipanti al Forum Civile Euromed di Napoli, il MAMT è il risultato di un’azione corale, durata oltre 15 anni, messa in atto dalla Fondazione al fine di assicurare a Napoli, alla Campania ed all’Italia un luogo capace di far “vivere” la “mediterraneità”: “Il filo conduttore che ha spinto la Fondazione a realizzare il MAMT è la consapevolezza, proprio in questo momento segnato da una crisi di valori oltre che economica – spiega Michele Capasso – che il passato di antiche tradizioni è la base per la costruzione di un’umanità futura fatta di razionalità e relazioni. La grandezza del Mediterraneo unisce l’ingegno, la fatica e l’intelligenza insieme alla capacità di condividere spazi e culture e superare i conflitti”.
Il MAMT si sviluppa su 4 piani. Le varie sale del MAMT sono dedicate a Stati e città del Mediterraneo e sono state inaugurate da Capi di Stato e di Governo dei Paesi euromediterranei: dal presidente della Repubblica di Macedonia Gligorov al presidente della Repubblica del Portogallo Cavaco Silva, dal Primo Ministro Turco Erdogan ai Presidenti dei Parlamenti euro mediterranei, dal Ministro egli Esteri algerino Bedjaoui al presidente della Palestina Abu Mazen, dai Presidenti del Parlamento Europeo Haensch e Cox al Presidente della Repubblica di Malta de Marco. Molte le personalità che hanno alloggiato nel Grand Hotel de Londres, quali Enrico Caruso e Winston Churchill al quale è dedicata una Sala del Museo, ricavata proprio nell’originaria suite dove lo statista soggiornava.
Il MAMT ospita il “Totem della Pace” del noto scultore torinese Mario Molinari ed altre sue opere. Attorno a questo simbolo della Fondazione che si sta diffondendo in tutto il mondo, partono vari percorsi artistici come il Mondo Onirico di John Crown e ‘Stracciando i veli’, mostra delle donne artiste del Mondo Islamico.
La Sala Preghiera – Il MAMT ospita la “Sala Preghiera” in cui vi sono il Mihrab e due scritti rari sul nome di Allah. Il primo, offerto dal Sultanato dell’Oman, significa “Dio Clemente e Misericordioso” ed è tagliato dalla copertura della Kaaba, una costruzione che si trova nella Masjid al-Haram, al centro della Mecca (Arabia Saudita) e costituisce il luogo più sacro dell’Islam. Il secondo, offerto dal Regno del Marocco, significa “Dio è grande ed unico“ ed è realizzato da antichi artigiani marocchini.
La Sala è luogo di preghiera per i musulmani e per tutti coloro che credono nel Dio Unico.
Nella sezione fotografia, segnaliamo le mostre “Bosnia, Per non dimenticare” di Alberto Ramella, “Mandiamoli a casa” di Augusto Montaruli, “Murmures” di Rima Maroun e “Syria” di Gloria Gimenez, allestite all’interno del Museo in spazi dal forte impatto scenografico.
I più grandi fotografi di guerra del mondo hanno donato alla Fondazione Mediterraneo per il MAMT loro opere significative che testimoniano, con la mostra “Sofferenza e Speranza”, la crudezza dei conflitti ma anche la speranza di costruire insieme un mondo migliore.
Nella sezione architettura el Mediterraneo, il MAMT ospita, al secondo piano, immagini, disegni, reperti, video e ricostruzioni interattive multimediali che sintetizzano le visioni di uno spazio geografico che affonda le sue radici nella storia. Una sezione è dedicata a colui che fu il decano mondiale degli architetti, Vittorio di Pace con la sua “Città sognata” e la “Città interetnica”: luoghi di dialogo e pace per i cittadini del mondo. L’ultima sua realizzazione è l’Euromedcafé del MAMT. Inoltre spazi riservati alle riviste “Le Carré Bleu, feuille internationale d’architecture” e “Bioarchitettura”. Poi le architetture mediterranee di Alvaro Siza – con le immagini di Marco Introini, Nicola Pagliara e lo spazio di Pica Ciamarra Associati, che con un Wall drawing di Christian Leperino, immagini, modelli e video rapportano “Realtà” e “Utopia”, quest’ultima rafforzata dalla proiezione de “Les utopies marines en Méditerranée” disegnate da Michael Burt, Jacques Rougerie e Vincent Callebaut e curata da Georges Edery. Conclude questa sezione “Il Mediterraneo della luce” a cura di Pasquale Belfiore, con immagini di Le Corbusier e di Roberto Pane ed i video de “La Memoria Gassosa” di Marina Vergiani.
Nella sezione Musica – Il MAMT ospita una “Music Hall” con un’acustica ottimale e possiede collezioni rare di musica mediterranea su vari supporti che rendono possibili ascolti unici e momenti di emozione pura. Dal Fado al Sirtaki, dal Tango al Flamenco, dal Canto di Napoli ai Classici, dalle Grandi Opere Liriche alla Musica Araba, gli ospiti del MAMT sono partecipi del cuore pulsante del Mediterraneo. La sala è arricchita dell’ opera di Sandro Melaranci.
Nella sezione Tradizioni – ‘Procida, isola per la pace”; “I capolavori di Murano nei secoli”; la sezione dedicata ai “migranti” con lettere, immagini, video, reperti: “Voci dei Migranti da Lampedusa”; reperti, video e testimonianze su don Giuseppe Diana e sul sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Raffaele Capasso; e ancora i capolavori dell’antica arte del vetro ed il MIP – Museo internazionale della pizza e del pane che – oltre ad esporre pannelli con la storia dei due alimenti ed “oggetti reliquie” che ne raccontano la storia e l’evoluzione attraverso i millenni – ospita un apposito spazio degustazione a cura dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani. La pizza sarà servita nelle sole antiche specialità “olio e pomodoro” e “margherita” e realizzata con l’uso di prodotti “dop” di assoluta qualità ed eccellenza.
Da non perdere: il Presepe di Ferrigno, Gli ex Voto, Le testimonianze dell’arte sacra, la stanza della memoria dedicata alla Bosnia.
I Servizi – Biblioteca, emeroteca, music hall, sale convegni (12 sale da 20 a 250 posti), ristorante mediterraneo con alimenti biologici, Euromedcafé (Progetto culturale Saperi e Sapori), book shop.
Singolare, infine, la possibilità di trascorrere “Una notte al museo”, dormendo in stanze uniche ed irripetibili, come quella che ospita intatta la “Sala Churchill”, una emozione per rivivere grandi momenti della storia.