Rabbia e frustrazione. Sono questi i sentimenti che accomunano i tredicimila iscritti al concorso guida turistica valido per ottenere l’abilitazione alla professione in Campania, da quando sono state pubblicate le griglie con le risposte alle quattromila domande da cui verranno estratte le 50 su cui verterà l’esame scritto. L’entusiasmo di poter finalmente dare conferma a settimane di studio si è trasformato nel giro di poco tempo in perplessità e sconcerto, di fronte ad evidenti e grossolane inesattezze presenti tra risposte che invece sono considerate corrette.
Storia, geografia, economia, attualità, legislazione del settore. Nessuna materia oggetto d’esame è rimasta immune dall’errore della commissione d’esame istituita dal Formez, la società che organizza il concorso nota per la sua incapacità di gestire prove concorsuali pubbliche. Stranezze, a proposito di quello che ormai si va profilando come l’ennesimo scandalo all’italiana, comunque si erano viste già alla pubblicazione del documento contenente i quattromila quiz a risposta multipla. Numerose infatti le domande formulate in maniera inesatta o prive di alcun senso logico o semplicemente copiate (male) da Wikipedia, come ha evidenziato nei giorni scorsi un articolo apparso su Repubblica Su segnalazione degli stessi iscritti, il Formez ha provveduto solo all’eliminazione di alcune delle domande incriminate. Come se ciò non bastasse a creare confusione, ci si mettono anche le risposte “sbagliate” sul correttore ufficiale.
Qualche esempio? Alla domanda 3276 si chiede chi è il protettore di Amalfi, il cui corpo traslato nel 1208 dall’Oriente, è tutt’ora custodito nella cripta della cattedrale. Il Formez dà per corretta la risposta C ovvero San Matteo che in realtà è il protettore della vicina città di Salerno mentre notoriamente il santo patrono di Amalfi è Sant’Andrea. Alla domanda 3077 il correttore sostiene che Virgilio chiamò l’antro della Sibilla la “ripa delle Janare” (C). Basta leggere il libro VI dell’Eneide , ai versi 42-53 per smentire tale asserzione: “L’immenso fianco della rupe Euboica s’apre in un antro, dove si può entrare per cento larghi accessi, per cento porte” dando conferma che la risposta corretta è in realtà la A ovvero “l’antro delle cento porte”. Sempre secondo il correttore l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è stata raccontata da Plinio il Vecchio, che risulta invece essere morto proprio in quella circostanza come racconta suo nipote Plinio il Giovane in una lettera a Tacito.
Le domande di storia, risultate tra le più ostiche per le aspiranti guide, riservano sorprese davvero curiose nelle risposte. Ad esempio nella domanda 1182 si chiede chi tornò al potere a Napoli dopo la restaurazione. Il Formez considera come corretta la risposta A (Ferdinando III), ma c’è un’ambiguità di fondo perché il Congresso di Vienna stabilì effettivamente il ritorno sul trono di Ferdinando III, re di Sicilia, anche noto come Ferdinando IV (B), re di Napoli, che nuovamente sul trono prese il nome di Ferdinando I, re delle Due Sicilie. Quindi, entrambe risposte corrette. La domanda 1326 arriva finanche a riscrivere la storia. Si chiede quando e perché la città di Maleventum mutò il suo nome in Beneventum. La risposta ritenuta corretta è la A: all’indomani della battaglia nella città che vide la vittoria di Pirro sui Romani (275 a.C.), nella realtà andò diversamente perché a vincere furono i Romani. Siccome anche la geografia è diventata un’opinione, secondo la risposta alla domanda 2348 la Marmolada è ubicata tra le province di Trento e Domodossola invece che tra Trento e Belluno; Casola, Casolla, Pozzovetere e Tuoro sono frazioni di Avellino e non di Caserta (domanda 2529); Baia Domizia è frazione “solo” di Sessa Aurunca, dimenticandosi di Cellole (domanda 2435); Villa Jovis da Capri si è “spostata” a Ravello (domanda 2428). E poi ancora Jacopo Ortis è il protagonista de “Le ultime lettere di Jacopo Fortis“, la colatura di Alici è tipica di Atrani e non di Cetara, il protettore di Anacapri è San Costanzo (che è di tutta l’isola) e non Sant’Antonio, i cavalieri del Lavoro campani sono 5 e non tre, come riporta il sito ufficiale (domanda 103), Gaetano Quagliariello si ritrova a coprire la carica di ministro delle Riforme istituzionali, e non costituzionali, l’epidemia di colera a Napoli risale al 1972 invece che al 1973, San Gregorio Armeno diventa un quartiere, così come l’imperativo e l’infinito diventano i tempi, anziché i modi, rispettivamente di “vorrei” e “avere”.
Insomma, ci sembra evidente che chi abbia redatto i quesiti ha le idee piuttosto confuse, se non addirittura gravi lacune culturali. Questi pochi esempi dipingono un quadro della situazione nel complesso drammatico e sconfortante. Ma le aspiranti guide turistiche non si sono perse d’animo e si sono immediatamente attivate per far sentire a gran voce il loro malcontento. E-mail di protesta sono state inviate alla Regione, al Sindaco De Magistris e alla Formez. Per ora, l’unica risposta “pubblica” arriva da Antonio Marciano, consigliere regionale del PD che nel suo blog ha chiesto lo spostamento di qualche giorno della prova scritta per avere maggiori garanzie di rigore e serietà. Il tempo comunque stringe. Il concorso, atteso da oltre dieci anni (la legge regionale 11/86 prevede si faccia ogni tre) dovrebbe svolgersi il 5 e il 6 novembre prossimo, presso il Pala Partenope di Via Barbagallo. Usiamo volutamente il condizionale perché il polverone alzato dalle aspiranti guide a questo punto potrebbe avere come estrema conseguenza finanche uno stop.
Comunque vada a finire, sembra di stare giocando alla prova finale del game show di Bonolis Avanti un altro, dove il concorrente di turno per aggiudicarsi il montepremi in palio deve dare le risposte sbagliate alle domande postegli dal conduttore. Ma qui non siamo in televisione, e non stiamo giocando. Qui c’è in ballo qualcosa di molto più serio che ha a che fare con un settore chiave del nostro paese: la cultura. Il concorso dovrebbe giudicare il grado di preparazione tecnica e culturale delle future guide turistiche, ma paradossalmente i partecipanti sono “costretti” a sbagliare di proposito pur di ottenere l’abilitazione, non per merito dunque. Il che rende la prova già in partenza falsata. L’unico gioco a cui si assiste, se ce lo permettete, è quello al massacro fatto contro persone, studenti, disoccupati, padri e madri di famiglia che studiano da mesi per cercare di dare una svolta al proprio futuro. E ancora una volta vengono calpestati nella dignità da un paese che del futuro sembra infischiarsene.