Ritorna anche quest’anno “Vomero Notte”, la notte bianca della quinta municipalità giunta alla sua seconda edizione, riprogrammata dal Comune di Napoli visto il grande successo ottenuto nel 2012. L’appuntamento è per sabato 12 ottobre a partire dalle ore 18: il quartiere Vomero sarà animato da tutta una serie di spettacoli, musica live, balli di gruppo e altri eventi d’intrattenimento, mentre i negozi resteranno aperti fino alle 3 del mattino seguente. Grande è l’attesa per l’evento che si spera abbia la stessa risonanza dell’anno scorso, quando 400mila persone si riversarono nelle strade del quartiere collinare utilizzando i mezzi pubblici messi a disposizione per l’intera nottata.
Manca, tuttavia, a poche settimane dalla manifestazione il programma definitivo di eventi che verranno offerti ai cittadini, mentre sui social network impazzano le polemiche per l’ambiguo bando di gara pubblicato dal Comune di Napoli e firmato dal presidente della Municipalità Vomero Mario Coppeto insieme al Direttore Giuseppina Silvi.
Ai candidati per la sezione Comunicazione e Promozione e per quella inerente a Performances, Musica, Spettacolo e Intrattenimento è stata data la possibilità di presentare il proprio progetto entro il 18 settembre, rimettendo la scelta a un’apposita commissione dopo un attento esame dei curricula e della coerenza della proposta col sito e con l’evento associato. Nel suddetto bando, però, si precisa << l’assenza di qualsivoglia corrispettivo a favore del soggetto proponente e selezionato >>; si tratterebbe, infatti, di un lavoro a titolo completamente gratuito, in cui gli artisti potranno beneficiare esclusivamente della visibilità garantita dalla notorietà dell’evento.
Ciò che però ha scatenato l’indignazione dei performers e stupito allo stesso tempo l’opinione pubblica non è stata soltanto l’assenza di un compenso, quanto l’obbligo di mettere mano al proprio portafoglio per sostenere tutti i costi di organizzazione e gestione. Nella sezione A del bando si legge, infatti, che << nell’ambito del marketing non convenzionale grava sul candidato la creazione, la gestione e l’aggiornamento del sito >>; inoltre, nessun corrispettivo sarà dovuto per la fornitura di tutto il materiale divulgativo e in più dovrà anche essere prodotta una relazione sull’attività svolta nell’ultimo triennio. Nella sezione B si specifica che <<gravano esclusivamente sull’istante la responsabilità della sicurezza, i costi per la fornitura, la posa in opera e l’allestimento, secondo le prescrizioni di legge, di tutte le strutture necessarie alla performance >>.
Se da un lato sembra onorevole quanto si legge sul sito del Comune, ovvero che << la manifestazione intende promuovere e valorizzare risorse e patrimonio del territorio, agevolare i flussi turistici e non, contribuire al rilancio dell’economia, consolidare il legame del cittadino con il territorio, allargare l’offerta culturale, sociale e multiculturale >>, d’altro canto non si può certo pensare che dei professionisti regalino così il proprio lavoro al Comune di Napoli, accontentandosi di ottenere la visibilità di una serata come compenso.
Viene da pensare che sarebbe bastato organizzarsi diversamente e trovare uno sponsor che supportasse la manifestazione, mentre l’unica cosa che sembra interessare la pubblica amministrazione è di non alleggerire le proprie tasche.
In un periodo di crisi come questo resta da chiedersi se la serata riuscirà davvero a dare una boccata d’ossigeno all’economia locale e soprattutto quali artisti saranno disposti a prestare la loro professionalità all’evento. E intanto l’attesa cresce e con essa aumentano anche le perplessità sulla buona riuscita della manifestazione.