Si è visto rifiutare il ricovero in quattro ospedali campani prima di spegnersi: un uomo di 42 anni, malato di Hiv, è morto martedì all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi di Aragona dove si era recato perché affetto da uno stato febbrile e sintomi di disidratazione. È quanto emerso da un’indagine ricognitiva interna disposta dalla direzione generale dell’azienda ospedaliera universitaria salernitana.
L’uomo, affetto dal virus dell’Hiv, si è recato nel nosocomio di Salerno lunedì pomeriggio in presenza di febbre alta e sintomi di disidratazione: il 42enne, da tempo affetto da Hiv, era già stato in passato in cura presso l’ospedale. Al suo arrivo i medici del pronto soccorso del Ruggi d’Aragona hanno immediatamente attivato le cure ordinarie con una terapia reidratante e attivato allo stesso tempo la procedura per richiedere il trasferimento del paziente in una struttura adeguata: in quel momento, infatti, nell’ospedale salernitano non era disponibile nessuno dei sei posti presenti per pazienti malati di Hiv.
Le risposte ricevute dagli ospedali campani contattati sono state però tutte negative: l’ospedale Cotugno di Napoli, il Policlinico universitario della Federico II e l’ospedale Moscati di Avellino non avevano la possibilità di prendere in cura l’uomo. La situazione si è aggravata nella tarda mattinata di martedì 4 settembre , con le condizioni del paziente che sono diventate critiche fino ad arrivare all’arresto cardiocircolatorio che ha provocato la morte del 42enne.
Il medico di turno ha allertato i carabinieri, mentre la salma è stata trasferita in Tanatologia: toccherà ora alla magistratura decidere i passi da compiere per appurare eventuali responsabilità nel decesso del paziente.