Dietrofront del sindaco sull’assunzione di Claudio de Magistris: continua a tenere banco il caso del fratello del primo cittadino e ormai ogni giorno si susseguono annunci e smentite. La nuova puntata della telenovela che sta accompagnando l’agosto napoletano è un botta e risposta tra Luigi de Magistris e il Governatore Caldoro, con il sindaco di Napoli che ha fatto un passo indietro dopo le dichiarazioni rilasciate ieri.
Il sindaco aveva prospettato l’assunzione del fratello: una scelta legittima per Luigi de Magistris che definisce Claudio “un lavoratore che, come tutti, ha diritto ad un salario, essendo un professionista a cui vanno riconosciuti competenza e sacrificio, essendo una risorsa per l’Amministrazione, per la quale ha lavorato gratis fino ad ora”.
Una linea di pensiero non condivisa dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro: “Se il sindaco di una metropoli come Napoli deve fare, anche oggi, un lungo comunicato per difendere il fratello, beh, c’è qualcosa che non va – le parole del governatore -. C’è qualcosa che sfugge nel processo democratico, qualcosa di incompiuto e di involuto nel modo in cui si sostanzia un movimento politico degno e rilevante, come quello suscitato dall’elezione del sindaco di Napoli e di altri sindaci oppure a livello politico nazionale dai grillini. Se non ci sono i partiti, se non ci sono strutture in cui litigare e discutere, le scelte vere e anche complesse a chi devono far capo? Ad uno solo?”
A stretto giro di posta è arrivata la controreplica di de Magistris che smentisce l’ipotesi di contratto per il fratello: “Sono sconcertato nel leggere che avrei assunto mio fratello. Lo avrei potuto fare due anni fa, senza alcun impedimento di legge, ma ho scelto in maniera diversa per questione di opportunità. La stessa scelta confermo anche oggi. Se la Fondazione per il Forum vorrà avvalersi di un serio professionista come Claudio, verrà coinvolto, come sempre, il presidente della Regione Caldoro. Lo ringrazio per i consigli, ma sono consapevole che si debba amministrare con un principale alleato: i cittadini”.
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