Capri patria del turismo di élite, ma non certo dei gatti: questo è quanto sostiene l’associazione animalista ‘I Migliori Amici’ che ha denunciato l’avvelenamento di due gattini nei pressi della chiesa di Sant’Anna a due passi dalla celebre piazzetta, ritrovo mondano dell’isola azzurra.
Come contenuto nell’esposto che gli animalisti hanno presentato alle autorità, i due gattini, facenti parti di una colonia che gironzola in zona, sono morti poco dopo essere stati ritrovati agonizzanti lo scorso 18 agosto: a causare il decesso, secondo quanto affermato dall’associazione, sarebbe stata l’ingestione di sostanze velenose.
Un episodio non isolato come scrive ‘I migliori amici’ nell’esposto denuncia presentato ai carabinieri e per conoscenza anche al prefetto di Napoli e ai sindaci di Capri e Anacapri: pochi giorni fa erano stati avvelenati altri gatti presso Palazzo a Mare in una macabra conta che, per fortuna, non ha ancora raggiunto i picchi dell’estate del 2010 quando furono 33 i gattini avvelenati soltanto a Marina Piccola.
Se gli episodi quest’anno sono ancora numericamente circoscritti, l’associazione parla comunque di un atto “gravissimo di inciviltà, meschinità ed incoscienza”. “L’avvelenamento non è solo un reato – la denuncia degli animalisti – un esempio di inciviltà e di mancanza di rispetto per la vita animale e di chi si prende cura di loro, ma è anche un atto di incoscienza del pericolo cui si sottopongono anche tutti quelli che si trovano a passare vicino alle dannate esche avvelenate, che alcuni codardi lasciano vilmente per strada”.
Il pericolo, come affermato da Monica Costante,presidente dell’associazione, non è solo per i felini: c’è, infatti, il rischio che qualche bambino possa toccare le esche avvelenate.