Ipercoop, si chiude: non sono andate a buon fine le trattative con i sindacati per salvare posti di lavoro nella struttura di Afragola e in tutta la Campania. Nulla cambia rispetto all’annuncio dello scorso aprile, quando la cooperativa Unicoop Tirreno comunicò licenziamenti in massa nella regione: confermati quindi i 250 licenziamenti (su 663 complessivi di Ipercoop Campania).
I tagli dovrebbero essere ripartite in questo modo: 225 ad Afragola (su 226 dipendenti), 18 ad Avellino (su 162), 5 a Quarto (su 167 addetti) e, infine, 2 a Napoli-Arenaccia. Salvi i 45 lavoratori dell’Ipercoop di Santa Maria Capua Vetere. In particolare abbasserà la saracinesche la struttura di Afragola, mentre rimarranno operative le altre.
Ma come si è arrivati a questo epilogo? Come si legge su una nota diffusa da Unicoop Tirreno, la trattativa non ha portato a nessun accordo con i sindacati anche se la cooperativa “da tempo ha rappresentato a tutti i soggetti interessati l’assoluta insostenibilità della rete vendita campana, che negli ultimi cinque anni ha generato perdite per oltre 80 milioni di euro ed anche per l’anno in corso presenta un trend in peggioramento”. I sindacati però, si legge nel comunicato di Unicoop Tirreno, hanno rifiutato anche il piano presentato dalle cooperative emiliane, l’ultimo di una serie di no, che ha visto bocciare anche la partnership con un operatore locale.
In particolare a decretare il fallimento delle trattative per l’Ipercoop Campania è stata la mancata intesa sui tempi di attuazione del piano: Coop Estense e Coop Adriatica puntavano a una realizzazione immediata, mentre i sindacati erano propensi a ritardare l’avvio di un paio di anni per poter usufruire di un periodo di cassa integrazione.
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