Emerge un nuovo filone nell’inchiesta della Procura di Napoli che vede coinvolta Pina Tommasielli: lo si è appreso dopo l’interrogatorio a cui è stata sottoposta mercoledì l’assessore allo sport del Comune di Napoli. Dopo le contravvenzioni per l’accesso in piazza Dante, la Tommasielli è nel mirino dei pubblici ministeri Danilo De Simone, Luigi Santulli, Maria Sepe e Ida Teresi per la gestione dei biglietti omaggio per le partite del Napoli.
Il nuovo filone è partito da alcune intercettazioni dalle quali sono emersi punti da chiarire relativi alla gestione dei 470 tagliandi che dovrebbero essere utilizzati dalle scuole: come e a chi vengono assegnati? Queste sono le domande alle quali stanno cercando di rispondere i magistrati.
Per il momento nei confronti dell’assessore allo sport del Comune di Napoli non c’è nessuna altra contestazione: la Tommasielli sostiene di aver agito sempre nel rispetto delle regole e di essersi adoperato per favorire l’ingresso allo stadio San Paolo degli studenti. Nel mirino degli inquirenti sono finiti, inoltre, una decina di biglietti la cui assegnazione è responsabilità diretta dell’assessore. Gli inquirenti mirano a far luce su tutte le zone d’ombra emerse durante le indagini: i magistrati hanno iniziato a indagare sugli atti del Comune di Napoli già a partire dal 2010, con l’inchiesta su Asia, e ora nel mirino dei pm c’è anche la giunta de Magistris.
Indagini che ricevono la critica del legale della Tommasielli, l’avvocato Ciruzzi, che afferma: “È essenziale il controllo della legalità, ma bisogno vedere se sono rispettati tutti i presupposti del codice. Non entro nello specifico, ma in via generale se una giunta comunale viene intercettata per oltre due anni, probabilmente i parametri del codice non siano stati rispettati“.