Il grido di allarme è stato lanciato da Francesco Floro Flores, l’ingegnere che ha acquistato lo Zoo di Napoli e si è impegnato a salvarlo dopo il fallimento: da allora però nella struttura di Fuorigrotta nulla è cambiato.
Tutto fermo in attesa che la burocrazia faccia il suo corso, in una sorta di fermo immagine che non fa certo bene al rilancio di un’area da tempo al centro di critiche e polemiche e che testimonia, forse meglio di qualsiasi altra cosa, come a Napoli sia davvero difficile fare impresa.
Il problema risiede nel Consiglio di Amministrazione della Mostra d’Oltremare, ente proprietario dei terreni dove sorge lo Zoo di Napoli: si attende da tempo la nomina dei nuovi consiglieri, un passaggio necessario perché la nuova proprietà possa entrare nella gestione della struttura. Senza un Consiglio di Amministrazione nel pieno dei poteri si può procedere soltanto con la normale amministrazione e quindi tutti gli atti che non rientrano in questa, compresi quelli per far ripartire lo Zoo rimangono fermi.
Niente possibilità di far partire la nuova gestione del parco di Fuorigrotta e quindi niente via libera ai lavori che permetterebbero di far riaprire lo Zoo e restituire alla città un luogo che merita sicuramente un trattamento migliore rispetto a quello degli ultimi anni. In attesa di novità dal Cda della Mostra d’Oltremare, la gestione continua ad essere nelle mani della curatela fallimentare e il piano di rilancio resta al palo: la speranza è che a giorni possa essere sbloccata la vicenda e che per inizio agosto possano partire i lavori che porteranno a nuova vita lo Zoo di Napoli.