Ravello, terrazza della costiera amalfitana e città che ha ospitato nel tempo numerosi personaggi illustri, fonte inesauribile di ispirazione per scrittori, poeti, drammaturghi e compositori, rinnova ancora una volta l’appuntamento con il Ravello Festival. Location d’eccezione della kermesse la splendida Villa Rufolo e l’Auditorium Oscar Niemeyer; l’edizione 2013 è dedicata proprio al celebre architetto brasiliano, scomparso lo scorso dicembre, che ha arricchito notevolmente il fascino della cittadina con il suo capolavoro architettonico.
Fortemente ottimistico il tema di quest’anno, il “Domani”, inteso come un messaggio di speranza verso il futuro: per niente casuale la scelta di orchestre composte da giovani artisti emergenti, che avranno così grande visibilità in una vetrina d’eccezione. Ecco che il Leitmotiv del Ravello Festival 2013 ben si raccorda con il tema scelto lo scorso anno, le “Memorie”, mettendo in risalto la coerenza di un percorso culturale che prende origine dal passato e si proietta nel domani.
Intenso il programma di appuntamenti, distribuiti in 70 giorni di programmazione, dal 29 giugno al 7 settembre, con un cartellone che spazia dalla musica sinfonica a quella da camera, dal jazz al pop, dalla danza al teatro, reso ancora più eclettico dall’aggiunta di proiezioni cinematografiche e mostre. Di grande impatto il Concerto all’alba che si terrà la notte di San Lorenzo sul Belvedere di Villa Rufolo, con la performance dell’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi”, diretta da Alvise Casellati su musiche di Mozart, Beethoven, Weber, Caijkovskij e Verdi.
Questo weekend è dedicato principalmente al celebre compositore tedesco Richard Wagner e alla sua musica: ieri sera presso l’ Auditorium grande successo hanno riscosso i Wesendonck Lieder, poesie musicate dall’artista per la sua amata Matilde, in prima esecuzione assoluta per voce di tenore. A seguire, il tenore Marcello Nardis accompagnato al piano da Laura de Fusco ha egregiamente eseguito lo Schwanengesang, – Il canto del cigno- una raccolta di 14 lieder composti da Franz Schubert nel 1828, anno della sua morte.
Sabato 13 luglio toccherà all’Orchestra e al Coro del Teatro San Carlo, diretta da Hartmut Haenchen, esibirsi nel Concerto Wagneriano in occasione del bicentenario della nascita del grande compositore tedesco. Haenchen aprirà il concerto con l’ Entrata degli ospiti dal “Tannhäuser” e con il Preludio al III atto e la Marcia nunziale di “Lohengrin”. A seguire, Preludio e morte da “Tristano e Isotta”, la Cavalcata delle Valchirie e Morte di Sigfrido e Finale da “Il Crepuscolo degli Dei”, l’opera che chiude la tetralogia de “L’Anello del Nibelungo”. Il concerto termina con Preludio e Corale e Coro Finale Wach auf, dall’unica opera non tragica del genio di Lipsia, “I Maestri Cantori di Norimberga”.
Di tutt’altro genere la serata di stasera, un vero e proprio tributo ai Pink Floyd, celebre rock band degli anni sessanta del secolo scorso fondata dal cantante e chitarrista Roger Keith “Syd” Barrett, dal bassista George Roger Waters, dal batterista Nicholas Berkeley “Nick” Mason e dal tastierista Richard William “Rick” Wright”. Il gruppo riuscì ben presto a riscrivere le tendenze musicali di un’epoca, diventando uno degli esponenti migliori del rock progressivo. Ben 120 i musicisti che terranno impegnato il pubblico per due ore e mezza, ripercorrendo i momenti più eloquenti della storia del gruppo. I protagonisti, tutti salernitani, saranno l’orchestra pop Valle del Sarno, la tribute band “Pink Bricks”, il coro di voci bianche “Anna Frank” e il Collegium Vocale Salernitano diretto dal maestro Giulio Marazia. Gli artisti si esibiranno nei classici del quartetto britannico, da Shine On You Crazy Diamond e Dogs Of War, a Time e Money passando dall’immortale Another Brick In The Wall. Infine, il celebre musicista e compositore Ron Geesin si esibirà in un arrangiamento personale della composizione strumentale sinfonica Atom Heart Mother.
Contenere le spese e arricchire il cartellone è stata la linea guida della programmazione di quest’anno, interamente coperta con 1,2 milioni di euro, dei quali solo 500 mila euro per le spese artistiche, incrementando il contributo privato al 60%, il 10% in più dello scorso anno.
La Fondazione Ravello sta lavorando alla destagionalizzazione degli eventi, pur considerando la vocazione specifica del territorio: l’obiettivo da raggiungere sarà proprio quello di spalmare su tutto l’arco dell’anno rappresentazioni e concerti, così da attirare un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo in un luogo conosciuto ormai in tutto il mondo per la sua storia, per il fascino delle sue architetture e delle sue famose ville.
Per info e prenotazioni: www.ravellofestival.com
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