La Regione Campania nel mirino della Procura di Napoli: sono oltre cinquanta i consiglieri regionali raggiunti da inviti a comparire e accusati di peculato. Gli inquirenti hanno passato al setaccio i soldi del fondo finanziamento dell’attività dei gruppi, circa un milione e mezzo di euro ogni anno, che i consiglieri hanno intascato in maniera non sempre regolare.
Dopo le indagini sul fondo comunicazione e le finte fatturazioni, ora i magistrati napoletani spostano la loro lente di ingrandimento sulle richieste di rimborso presentate negli ultimi tre anni dai singoli politici e le sorprese non si contano: sigarette, cialde di caffè, giocattoli, un po’ di tutto quello che i consulenti della Procura hanno trovato davanti ai loro occhi spulciando la grande quantità di documenti acquisiti durante l’inchiesta.
Un’indagine condotta dal pool mani pulite del procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm di Giancarlo Novelli, con la collaborazione del nucleo di polizia tributaria del colonello Nicola Altiero, che ha permesso di stilare una sorta di classifica dei partiti che hanno fatto maggiormente uso di rimborsi ritenuti irregolari.
Alla testa di questa particolare graduatoria ci sono Idv e Udeur per i quali, secondo gli inquirenti, circa il 95% di spese effettuate risultano derivate da utilizzo irregolare dei fondi. Segue il Nuovo Psi con 91%, poi i partiti di maggioranza a livello nazionale, Pdl e Pd: il primo con l’89% (circa 728 mila euro) di fondi utilizzati irregolarmente e il secondo con l’82%. Tra i consiglieri quello che ha intascato più soldi è Gennaro Salvatore con oltre 93mila euro, mentre quella che ne ha incassati di meno è Lucia Esposito, ferma a 4.500 euro.