Era il 2012 quando la medaglia d’oro olimpica Alex Schwazer veniva trovato positivo al test antidoping, dicendo addio a Londra 2012 e ala sua carriere sportiva. All’epoca scrisse una lettera al suo medico Fidal Pierluigi Fiorella e pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore. In uno stralcio di lettera si legge: “Posso giurare che non ho fatto niente di proibito – scriveva Schwazer – ti ho dato la mia parola e non ti deluderò. Sono altoatesino, non sono napoletano”.
Due giorni dopo quella lettera che offendeva i napoletani, evidentemente considerati inferiori di un altoatesino, gli esami svelarono anche la bugia di Schwazer, che il 30 giugno fu trovato positivo all’EPO. Quella data ha messo fine alla carriera dell’atleta di Vipiteno, che durante una confessione pubblica l’8 agosto del 2012 ammise di aver fatto uso di EPO a causa di un calo psicologico, affermando che la forte tensione legata alle aspettative sulle sua performance sportive. Schwazer ha anche ammesso di aver fatto tutto da solo, anche se le indagini dele forze dell’ordine sul caso contraddicono questa versione. Secondo gli inquirenti non si è trattato di un’assunzione momentanea ma costante.
Al momento Alex Schwazer è stato squalificato dalla giustizia sportiva e dovrà restare lontano dallo sport ancora per anni.
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