Tragedia della disperazione a Ercolano: un fioraio, Antonio Formicola, si è dato fuoco e successivamente si è lanciato dal balcone del palazzo del Comune. L’uomo è morto poco dopo il trasporto in ospedale: alla notizia del decesso, si sono vissuti momenti di altissima tensione davanti agli uffici del sindaco, con i commercianti che hanno dato l’assalto al palazzo comunale venendo respinti dalla Polizia.
La mattinata drammatica di Ercolano è cominciata quando Antonio Formicola si è presentato al Comune nel tentativo di incontrare il sindaco (non presente) per protestare contro la mancata concessione di un parcheggio riservato davanti al proprio negozio. Una volta entrato all’interno degli uffici, armato di lama ha fatto uscire i presenti: a quel punto si è cosparso di benzina, si è legato a una corda e si è posizionato a cavalcioni sulla ringhiera di un balcone al primo piano.
Successivamente l’uomo, vedovo e con due figli grandi, si è dato fuoco ed è poi precipitato in strada: immediatamente soccorso, è stato trasportato all’ospedale Cardarelli di Napoli, ma è morto poco dopo il ricovero. Secondo quanto dichiarato dai familiari di Formicola, il 49enne aspettava da due anni un permesso per un parcheggio davanti la sua attività commerciale ed era esasperato dalla lunga attesa.
Appena si è diffusa la notizia del decesso, a Ercolano è scoppiata la protesta dei commercianti; in molti si sono radunati sotto il Comune e hanno provato a entrare negli uffici al grido ‘Assassini, assassini’: si è reso necessario l’intervento della polizia per placare la protesta e riportare la situazione alla calma. Ora davanti all’ingresso del Palazzo del Comune è presente uno striscione con la scritta: “Noi lottiamo voi ammazzate, vergogna”.