Nessuna violenza sessuale: l’episodio denunciato da una studentessa di 23 anni non è mai accaduto. Lo ha affermato la polizia con una nota diffusa dalla Questura di Napoli: “L’attività investigativa, svolta dalla Squadra Mobile – si legge nel comunicato -, ha consentito di accertare come l’episodio di violenza sessuale, in danno di una studentessa universitaria di 23 anni, denunciato nel pomeriggio di ieri, in realtà non si è mai verificato. Il caso, sin da subito, è stato trattato da personale specializzato della sezione investigativa sui reati a sfondo sessuale”.
La ragazza aveva raccontato di essere stata assalita da un uomo di 35-40 anni, al centro di Napoli nei pressi dell’Università, e trascinata sotto la minaccia di un coltello all’interno di un palazzo dove si sarebbe poi consumata la violenza.
Immediate le indagini della polizia che ha anche ascoltato diverse persone, tra cui un uomo sospettato di essere l’autore della violenza: ora si scopre che il racconto è stato inventato. Perché? Cosa ha spinto la studentessa ha mentire su una vicenda tanto tragiche? Secondo quanto avrebbe dichiarato la stessa 23enne agli agenti, la bugia sarebbe stata un modo per allentare la pressione dei genitori sulla laurea: la ragazza non riusciva a studiare e quindi a laurearsi come invece chiesto dai genitori.
A favorire in un primo momento la credibilità della versione raccontata dalla studentessa una serie di segni come l’ecchimosi ritrovata sull’interno coscia, una bruciatura sulla mano sinistra, simili a quelli di una sigaretta e i segni di un rapporto sessuale consumato: evidentemente senza violenza, ma questo si è scoperto solo con l’avanzare delle indagini.