Crisi economica fa rima con rischi per la salute. L’allarme è lanciato da Coldiretti Campania che ha condotto uno studio sul cibo low-cost e i rischi che si corrono. Dalla mozzarella al pane e alla pasta, la lista dei cibi incriminati è lunga secondo lo studio presentato nei giorni scorsi a Bruxelles.
I cibi low cost, infatti, sarebbero di dubbia provenienza e fatti con ingredienti che possono nuocere alla salute, perché realizzati con ingredienti importati soprattutto dall’Est Europa, dove i controlli sono meno rigorosi rispetto all’Italia. Una mozzarella su quattro, ad esempio, non è realizzata con latte ma partendo da cagliate straniere. Circa l’85% dei pomodori conterebbe residui chimici. Ma la lista della spesa è lunga. Molte etichette di olio di oliva non riportano la provenienza delle olive impiegate sull’etichetta, il pane risulta piano di additivi e molti succhi di frutta sono contaminati da tossine.
Causa la crisi e la necessità di stringere la cinghia, circa 6 famiglie su dieci ormai risparmiano sui generi di prima necessità ma, secondo Coldiretti Campania, il risparmio in questo caso non è guadagno in termini di salute rischiando patologie come epatite e malattie renali.
L’allarme coinvolge la nostra regione per due motivi. La Campania è tra le regioni dove c’è più povertà ed anche luogo di scandali alimentari. Secondo lo studio dall’inizio del 2013 gli scandali legati agli alimenti sono aumentati del 26%. La situazione è assurda, secondo il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennaro Masiello e Prisco Lucio Sordo, considerando l’eccellenza della filiera agro-alimentare campana e il forte arrivo di alimenti dai paesi stranieri, dove i controlli non sono restrittivi.