Si spengono i riflettori allo stadio Olimpico di Roma, il Napoli esce sconfitto dall’ultimo incontro di questo campionato, negando l’ultima soddisfazione ai suoi tifosi, al suo presidente e soprattutto al suo allenatore. L’ultima apparizione stagionale della squadra azzurra finisce con una sconfitta a discapito di una Roma che ci teneva a ben figurare davanti ai suoi tuoi tifosi, già delusi da come è andato questo campionato, battendo una big. A poco è servito il gol numero 104 in 3 stagioni di Edinson Cavani, se non a rendere meno amara la sconfitta e soprattutto a rimpinguare il suo già fenomenale score. Meglio di lui nella storia del Napoli hanno fatto solo Arttila Sallustro, 111 gol in 11 stagioni e Diego Armando Maradona, che ha messo a segno 115 segnature in 7 stagioni. Roma Napoli però passerà alla storia soprattutto perché è stata l’ultima partita di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli. Da tempo si mormorava, si vociferava, si ipotizzava, ma senza l’ufficialità tutto poteva rientrare nella sfera delle semplici supposizioni. Le speranze per i tifosi azzurri che il mister di San Vincenzo in provincia di Livorno, smentisse tutti annunciando la sua permanenza in azzurro, si sono infrante in modo fragoroso, subito dopo la partita, quando ai microfoni di Sky, senza batter ciglio Walter Mazzarri ha annunciato a tutti che il suo ciclo a Napoli era finito.
Prima il triplice fischio di Banti, poi l’abbraccio ai suoi ragazzi nello spogliatoio, la commozione ed il ringraziamento di De Laurentiis, che a detta di Mazzarri ha fatto di tutto per trattenerlo e poi l’annuncio in diretta tv. Lascia Walter, dopo quattro intensi anni alla guida di una squadra che è nata con lui, che si è formata prima come gruppo, cementando uno spogliatoio che è rimasto sempre unito e compatto anche nei rari momenti di difficoltà. Lascia, sicuramente a malincuore, ma lo deve fare, perché non vuole correre il rischio che i ragazzi da lui allenati non recepiscano più gli stimoli da lui trasmessi. Leale, corretto e testardo fino all’ultimo, Mazzarri non ha voluto contatti con nessuna squadra fino a quando era seduto su quella panchina, che porterà ormai per sempre incise le sue iniziali. Troppo rispetto per questa società, per mettersi d’accordo con un altro club prima del tempo. Va via per una scelta personale, che non ha nulla a che vedere con il suo rapporto con De Laurentiis, perché è convinto che un allenatore non possa stare più di quattro o cinque anni con la stessa squadra, altrimenti si rischia l’assuefazione da parte dei calciatori, va via perché non vuole che si cada nell’abitudine.
Era il 6 Ottobre del 2009, quando subentrò a Roberto Donadoni prendendo una squadra sull’orlo della zona retrocessione, portandola in Europa League tra lo stupore e l’ammirazione di tutti. L’anno successivo fece ancora meglio arrivando terzo centrando una storica qualificazione ai preliminari di Champions. Non vi erano più dubbi, era l’uomo giusto per questo Napoli. L’anno dopo ancora quindi la grande soddisfazione di esordire nella massima competizione europea per club, smentendo tutti quelli che affermavano che il Napoli non avrebbe mai potuto superare quel girone infernale nel quale c’era Manchester City e Bayern Monaco. Uno sforzo disumano per lui ed i suoi ragazzi che infatti hanno pagato lo scotto dell’Europa soffrendo più del dovuto, ma che nonostante tutto centrarono un altro piazzamento per l’Europa League. Il resto è storia contemporanea, con la fantastica stagione appena finita al secondo posto ed una nuova qualificazione alla Champions League, stavolta però senza preliminari, direttamente nel tabellone principale.
Chissà come si sentirà quando entrando a Castelvolturno, suo quartier generale per quattro lunghissimi anni, penserà che quella sarà la sua ultima volta. Il tempo di salutare lo staff del centro tecnico, forse un brindisi e poi per lui si chiuderà il cancello dietro le spalle. Quanta amarezza nel pensare che non sarà più l’allenatore del Napoli e quanta gelosia si potrebbe provare pensando al fatto che molto probabilmente tra poco dedicherà le sue attenzioni ad un altro progetto, crescendo un’altra creatura, diversa dal suo Napoli. Perché questo Napoli resterà ancora suo. Peccato davvero che abbia deciso di lasciare, rinunciando a vivere la nuova avventura europea. Siamo sicuri che però lui il Napoli non lo dimenticherà e seguirà ogni singola partita della Champions, magari commentando le azioni dal suo divano, forse arrabbiandosi anche se vedrà che qualcuno sbaglierà cose che per anni ha cercato di spiegare. Il calcio purtroppo è fatto anche di amori a termine, ma la vita deve andare avanti, il Napoli deve avanti e pensare al suo futuro prossimo. A noi tutti non resta che ringraziare Mazzarri per quello che ha fatto e per le emozioni che ci ha fatto vivere insieme ai suoi campioni, poi nella vita si sa, mai dire mai e chissà che un giorno scopriremo che la scintilla dell’amore non si è mai spenta e magari lo vedremo di nuovo uscire dalle scalette del San Paolo pronto a condurre il Napoli ancora più in alto.
Ciao Walter, in bocca al lupo per tutto…