Napoli, ritrovato uno scheletro negli scavi della Metropolitana

La Storia si affaccia nuovamente su Napoli: a pochi passi dal corso Umberto, nello scavo aperto per la nuova metropolitana a Forcella, sono venuti alla luce dei resti umani. La scoperta è avvenuta oggi: uno scheletro di età imperiale è affiorato nel cantiere dove si sta lavorando alla realizzazione della camera di ventilazione della linea 1. Attualmente gli scavi si svolgono ad una profondità di circa 5 metri.

Gli esperti hanno prima drenato le acque dove era immerso, poi hanno proceduto a effettuare un’analisi e la schedatura dei resti, infine hanno provveduto a rimuoverli. Lo scheletro è soltanto l’ultimo di una serie di ritrovamenti che va avanti da diverse settimane: ultimamente sono stati ritrovati resti umani all’interno di otto fosse, parte di una grande necropoli tardo antica.

Le otto inumazioni a fosse contenevano scheletri che risalgono al IV-V secolo dopo Cristo e sono venute alla luce sempre nel corso dello scavo in via Egiziaca, per la realizzazione del pozzo di ventilazione della linea 1 della metropolitana di Napoli. Un’area, quella in cui è avvenuta la nuova scoperta, che già in passato aveva presentato diversi ritrovamenti, fornendo preziose informazioni su una necropoli romana che da Castel Capuano arrivava fino a Porta Nolana e Forcella. 

Si tratterebbe di una necropoli che sorgeva fuori dalle mura di Neapolis e i cui resti sono presenti in piazza Calenda. Fino a questo momento sono dieci le tombe venute alla luce e altrettanti gli scheletri ritrovati. Da anni i lavori per la metropolitana devono fare i conti con gli innumerevoli reperti archeologici che saltano fuori dal sottosuolo di Napoli.

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