Un’altra stupenda serata è già stata messa sotto custodia dai tifosi azzurri, nell’archivio delle partite da ricordare di questa stagione che sta velocemente volgendo al termine. L’Inter è stata battuta, la distanza dal Milan è stata ripristinata, dopo il momentaneo avvicinamento del pomeriggio e la qualificazione diretta alla Champions adesso è davvero ad un soffio. Il Napoli centra la sesta vittoria nelle ultime sette partite e blinda in modo quasi assoluto il secondo posto in classifica. I complimenti sono più che meritati per Mazzarri ed i suoi ragazzi, che dopo la sconfitta di Verona contro il Chievo, hanno messo cuore e testa per centrare un obiettivo quanto mai fondamentale per gli sviluppi futuri della squadra.
Merito all’Inter, che se pur rimaneggiatissima, è riuscita a giocarsi per un tempo la partita a viso aperto, con Guarin ed Alvarez messi in campo da Stramaccioni per formare una strana coppia d’attacco, senza dare punti di riferimento alla difesa partenopea che, specialmente nel primo tempo ha sofferto non poco la manovra offensiva dei nerazzurri. Il Napoli dal canto suo non è stato certamente da meno e come risultato si è visto un primo tempo bello e divertente, nel quale ci son stati gol ed emozioni. Spettacolare l’azione del primo vantaggio azzurro, con Pandev che ha servito uno strepitoso assist filtrante tra le linee per Cavani, che l’uruguaiano ha messo in rete con una scioltezza quasi disarmante. Poi i due rigori fischiati dall’arbitro, uno per parte, che hanno contribuito a rendere ancora più scoppiettante la prima frazione di gara, che ha visto nel finale Marek Hamsik avere due ghiotte occasioni per mettere a segno la rete del tre a uno. Nella ripresa il Napoli, forte del vantaggio, ha atteso con pazienza l’Inter fino a colpirla con una ripartenza mozzafiato culminata con il terzo gol del Matador, che ha chiuso il triangolo con Pandev, stroncando definitivamente i sogni di rimonta dei ragazzi di Stramaccioni.
Eppure, minimizzare la vittoria di ieri sera, riconducendo gran parte del merito al solo Cavani, non rende giustizia ad una squadra intera che gioca al servizio del suo catalizzatore principale. Come non sottolineare la prova di Pandev, autore degli assist per le due reti su azione di Cavani e come non rimarcare l’ennesima partita eccelsa di Hamsik, che palla al piede imposta ogni azione e che insieme a Behrami, altra partita superba, si è sacrificato nei ripiegamenti difensivi. Merito al Matador per aver sfondato quota cento con il Napoli e per aver raggiunto il ventiseiesimo gol in campionato, vero uomo dei record che, tra l’altro è riuscito a mettere a segno una tripletta contro tutte le grandi del calcio italiano, mancava solo l’Inter. Dietro il numero 7 più invidiato del mondo però, c’è una squadra e soprattutto un allenatore che con il suo lavoro ha plasmato e reso vincente tutto il gruppo. Un lavoro lungo e meticoloso che, Coppa Italia a parte, non ha ancora regalato i frutti che merita. Lasciare il Napoli a fine stagione sarebbe quanto mai ingiusto, sia per Cavani che per Mazzarri, i principali artefici di questa grande stagione insieme ad Hamsik, perché adesso hanno la possibilità di lottare per vincere qualcosa di più grande, poiché l’anno prossimo il Napoli dovrà necessariamente lottare per la conquista del tricolore e contemporaneamente giocare anche la Champions.
Mercoledì si ritorna di nuovo in campo con gli azzurri che saranno ospiti al Dall’Ara di Bologna per centrare quella vittoria che rappresenterebbe la fine della corsa per questa stagione e l’inizio di una nuova avventura, figlia di una continuità vissuta in un crescendo costante e che ha portato questa squadra ad entrare di diritto nella storia del calcio Napoli.