Via i camorristi da Napoli: a un giorno di distanza dall’anatema di de Magistris, arrivano le parole impregnate di ottimismo del prefetto Musolino che parla di “camorra alle corde”. Dal primo cittadino è arrivato ieri un messaggio chiaro per una Napoli che “sia simbolo di vita”: il sindaco ha trasformato le parole di Eduardo De Filippo, il famoso ‘fuitevenne’, in un segnale di speranza per la città.
“Lui (Eduardo, ndr) disse: ‘Fuitevenne perché non c’è speranza – le parole pronunciate da de Magistris -. Io dico che sono loro, i camorristi, che devono andare via. Il messaggio che dobbiamo far arrivare e comprendere soprattutto ai giovani è che la camorra non è soldi facili, ma prigione o morte”.
Una mano arriva sicuramente dal lavoro delle forze dell’ordine che negli ultimi mesi hanno compiuto diverse operazioni che hanno messo in ginocchio l’organizzazione criminale. Ne è convinto anche il prefetto di Napoli Francesco Musolino, da centocinquanta giorni in città, che porta a dimostrazione del declino della camorra l’esempio di Scampia: “C’è un dato oggettivo: questo che è un ‘simbolo’, prima presente al centro della cronaca nazionale e internazionale, da qualche tempo sembra un quartiere come gli altri. Vuole dire che le azioni concordate a tutti i livelli hanno prodotto risultati importanti”.
Il prefetto però sa che ora c’è bisogno di un salto di livello, di “passare a un approccio non militare per vincere davvero la guerra e non solo l’ultima battaglia“; anche perché quello che stiamo vivendo è un periodo “di grave crisi” che però deve essere vissuto senza pessimismo che “rischia di cancellare tanti fattori di riscatto che sono l’anima di questa città”.