A meno da un mese dalle elezioni comunali, il Consiglio dei Ministri ha deciso di sciogliere il Comune di Giugliano. L’ente è stato commissariato per infiltrazioni camorristiche. Lo scioglimento era stato sfiorato per due volte, fino alla decisione presa questa mattina.
Il comune di Giugliano è il più grande per estensione della Campania ed è considerato il feudo del potentissimo cvlan Mallardo, giusto al centro tra la vicina Casal di Principe e il cartello di Scampia. L’estensione del territorio, pari a 100 chilometri quadri, copre tutta l’area di Napoli Nord fino a Castel Volturno, passando per l’agro-aversano e l’area flegrea. Giugliano è un territorio complesso non solo per la sua vastità. Conta centinaia di abusi edilizi che non sono mai stati abbatutti e circa 18 discariche che hanno deturpato e inquinato il territorio, data la sua posizione centrale anche nella Terra dei Fuochi. Molto sentita è anche la questione rom e dell’atuale sgombero del campo in località Lago Patria.
La decisione dello sciogliemento è arrivata dopo aver esaminato una relazione di 500 pagine firmata da tre commissari di tutto rispetto. Il dossier firmato dai commissari Giovanni Cirillo, prefetto vicario di Salerno, il vicequestore Pasquale De Lorenzo e l’ingegnere Giuseppe Rocco, ha spinto il prefetto Musolino a convocare un vertice con le forze dell’ordine e formulare l’ipotesi di scioglimento, confermata dal Viminale.