Città della Scienza non sarà ricostruita nello stesso luogo dove sorgeva prima dell’incendio del 4 marzo: il museo risorgerà lontano dal mare, rispettando così le regole del Piano regolatore e la volontà di restituire il mare e la spiaggia ai napoletani. Soltanto l’ingresso resterà lì dove si trova ancora oggi e non sarà abbattuto: è stata approvata quindi la linea voluta da tutti gli enti locali e anche dal governo nazionale.
In pratica Città della Scienza lascerà spazio alla spiaggia e sarà ricostruita verso l’interno, dentro il perimetro del parco urbano di Bagnoli, nell’area Newton e degli incubatori d’impresa: non saranno abbattute le costruzioni non toccate dall’incendio, anche perché non sorgono sul mare. Questa la decisione presa ieri a Roma nell’incontro su Bagnoli e il polo museale tra il Comune (presenti de Magistris e Sodano), la Regione (con l’assessore Trombetti), la Provincia di Napoli (presente il vicepresidente Ciro Alfano) e i ministri Francesco Profumo (Istruzione) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale).
Con l’accordo trovato ieri si è evitato di mettere a rischio i fondi già stanziati per la ricostruzione e la bonifica di Bagnoli: da qui a una settimana sarà redatto il documento definitivo che chiarirà gli obiettivi da raggiungere per tutte le parti in causa. L’intesa è stata siglata grazie al lavoro di de Magistris, sostenitore della necessità di ridare il mare ai napoletani, e dell’assessore Trombetti che è riuscito ad abbattere le resistenze di Vittorio Silvestrini al trasloco.
Sempre nel corso dell’incontro è stato deciso che la gestione e la governance della Fondazione Idis saranno separate ed è stato rimarcato come i fondi pubblici stanziati saranno gestiti da Stato ed Enti locali.