Mercoledì 10 aprile, alle ore 14, presso la sala conferenze della sede distaccata di Latina, della Sapienza – Università di Roma (Viale XXIV Maggio), l’inviato di Striscia la Notizia Luca Abete salirà in cattedra per raccontare agli studenti della Facoltà di Economia, il suo percorso professionale che, da clown, lo ha portato a diventare anche un piccolo imprenditore.
L’obiettivo è quello di comunicare con i giovani studenti, dando loro un modello positivo e una testimonianza, oltre che una speranza, di come, non fermandosi davanti agli ostacoli e credendo nelle proprie capacità, si può arrivare a realizzare un “sogno”.
La partecipazione è aperta a tutti gli studenti della facoltà di Economia.
Ad introdurre i lavori, la prof.ssa Cristina Simone, docente di Organizzazione Aziendale alla Sapienza e Antonio D’Amore, docente all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Un incontro interattivo, durante il quale Luca Abete racconterà, con video, foto e il suo carisma, come sia riuscito, col solo aiuto della passione, del talento e della volontà, a realizzare i suoi sogni e a fare impresa in un momento “complesso” per l’economia italiana ed internazionale.
Durante il dibattito, l’inviato di Striscia illustrerà anche OnePhotoOneDay, un progetto nato nel 2010 dove la comunicazione fotografica diventa il “leit motiv” delle sue giornate infatti, ogni giorno, si arricchisce di una nuova foto in Pegno che, lo stesso Luca Abete si autoscatta e pubblica sul sito www.onephotooneday.it e sul social network Flickr con lo scopo di condividere riflessioni ed emozioni. Per l’occasione la foto del giorno sarà realizzata con gli stessi studenti dell’Università Sapienza che parteciperanno all’evento.
Queste le sue parole:
“Ogni incontro universitario ha il suo fascino ed è per me l’occasione di raccontarmi e confrontarmi con gli studenti con i quali mi sento sempre a mio agio”, dice Luca Abete sottolineando l’importanza che ha per lui il confronto con il pubblico e soprattutto con i giovani, dai quali afferma di imparare tanto. “Mi aspetto che vengano fuori domande e momenti di dibattito aperto. In queste occasioni non mi vesto da docente, ma semplicemente mi racconto, e soprattutto spesso sono io ad imparare qualcosa dalle osservazioni dei ragazzi, che in tante occasioni sono state utili per migliorarmi”.