A rischio la Coppa America: le conseguenze del crollo della Riviera di Chiaia potrebbero espandersi fino alla rassegna sportiva in programma a metà aprile. Il Comune di Napoli ha, infatti, riaperto al traffico il Lungomare, una condizione che per Mario Hubler, il presidente dell’Acn, la società di scopo creata per realizzare l’evento, “non è compatibile con la Coppa America”.
Regate a rischio quindi, anche se non è certo questo il momento di pensare all’America’s Cup: c’è da affrontare l’emergenza determinata dal crollo dell’edificio all’Arco Mirelli che ha portato alla chiusura anche del cantiere della metropolitana presente proprio davanti al palazzo. Gli inquirenti hanno posto sotto sequestro l’edificio venuto giù e sono stati sgomberati altri tre palazzi.
Mentre le indagini tenteranno di risalire alle cause che hanno portato al crollo, le ripercussioni più pesanti si hanno dal punto di vista della circolazione: la Riviera di Chiaia è chiusa al traffico e l’assessore alla Mobilità Anna Donati ha firmato un dispositivo temporaneo che prevede il doppio senso di marcia in via Caracciolo. Inoltre è stato disposto il divieto di sosta lato marciapiede Villa Comunale e l’obbligo per i veicoli che arrivano da viale Gramsci di continuare diritto all’incrocio con piazza della Repubblica.
Il crollo dell’edificio e la riapertura momentanea del Lungomare hanno rianimato le polemiche sulla Ztl del Mare, con Confcommercio che si è scagliata contro il sindaco de Magistris, reo di aver “aggravato la crisi economica e portato la città ai minimi storici in termini di crescita” con i provvedimenti sulla mobilità. Contro la politica dell’amministrazione comunale anche i Verdi che accusano Palazzo San Giacomo di non aver dato ascolto alle proposte arrivate e aver proseguito con l’applicazione di un “provvedimento che ha causato desertificazione, degrado, insicurezza e inquinamento”.