“Napoli è sotto attacco”: all’indomani dell’incendio che ha distrutto Città della Scienza, il sindaco Luigi de Magistris lancia l’allarme. Lo fa affidandosi a un tweet in cui scrive: “Oggi migliaia di ragazzi e bambini di Napoli si sono svegliati piangendo per la distruzione di Città della Scienza, Napoli è sotto attacco!”
Ai giornalisti invece, il primo cittadino affida la sua personale idea sull’origine del rogo che ha trasformato in cenere uno dei gioielli della città: “Mi sembra che dietro l’incendio ci sia una mano criminale. Dobbiamo affidarci alla magistratura in maniera totale per indagini approfondite”. I primi risultati dell’inchiesta sembrano sposare la tesi di de Magistris: gli accertamenti svolti immediatamente dopo lo spegnimento del fuoco hanno portato alla luce alcune anomalie che portano gli inquirenti a considerare come più probabile la pista dolosa, anche quella della criminalità organizzata.
Intanto però intorno a Napoli e Città della Scienza si stringe un intero paese: centinaia i messaggi di solidarietà giunti da tutta Italia, ai quali si aggiunge anche quello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In una telefonata con il direttore del ‘Mattino’ Alessandro Barbano, Napolitano afferma: “Ho appreso con grande rammarico della devastante distruzione che ha colpito la Città della Scienza a Napoli. So bene, per averle conosciute e frequentate negli anni, quale valore avessero quella istituzione e quella moderna struttura dal punto di vista culturale e pedagogico”.
Proprio per questo, il presidente della Repubblica rivolge ai “poteri pubblici, anche sul piano nazionale, così come alla comunità scientifica e alla società civile napoletana” l’invito a “colmare un vuoto così grave e restituire alla città una leva così importante per il futuro“.