Rivoluzione Civile fuori dal Parlamento è una sconfitta anche per il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: lui che è stato uno dei primi ad appoggiare la creatura di Ingroia, lui che ha messo a disposizione il movimento arancione e l’esperienza della corsa trionfale a Palazzo San Giacomo esce con le ossa rotte dalle elezioni politiche 2013.
Non solo a livello nazionale Rivoluzione Civile racimola un misero 2%, ma anche a Napoli le cose vanno male: nonostante la presenza del primo cittadino al fianco di Ingroia, il movimento non va oltre il 3% e c’è già chi parla di una disaffezione della città per de Magistris. Questo, infatti, è il commento di Nitto Palma, coordinatore del Pdl in Campania: “L’interpretazione politica del dato ottenuto da Rivoluzione Civile in città è il venir meno dell’affezione dei napoletani per un sindaco che hanno votato in massa”.
Lancia una stoccata a de Magistris anche Enzo Amendola, segretario regionale del Pd campano: “Stendiamo un velo pietoso su di lui. Non commento per tutti gli insulti che abbiamo ricevuto, per la campagna elettorale che il sindaco ha fatto e per il risultato che ha conseguito”. Non parla invece il primo cittadino che si era mosso al fianco di Ingroia per Rivoluzione Civile, pur lamentandosi della eccessiva presenza di esponenti politici in una formazione che, invece, sarebbe dovuta essere improntata alla società civile.
Tace de Magistris, magari riflette su una sconfitta che segnerà anche il suo percorso alla guida di Palazzo San Giacomo, quell’impegno che per molti ha trascurato per affiancare Ingroia nella scalata al Parlamento.