Tutti aspettavano la prova d’orgoglio e la vittoria che avrebbe cacciato via dubbi ed incertezze dopo la figuraccia rimediata nella sera di San Valentino in Europa League. Pubblico numeroso e desideroso di mettersi a due punti dalla Juve, giornata soleggiata, titolarissimi in campo. Gli ingredienti per confezionare la domenica perfetta c’erano tutti ed invece ci si ritrova oggi a leccarsi le ferite ed a commentare una partita che non è andata come si voleva.
La sconfitta della Juve contro la Roma era certamente una di quelle occasioni che non capiteranno tante altre volte e bisognava approfittarne per piazzare il colpaccio casalingo e mettersi a due lunghezze, in questa mini serie di gare, stile world series di vela, che precedono lo scontro del primo Marzo contro la Juve. Invece tutto va storto ed il Napoli non va oltre lo zero a zero casalingo, contro una Sampdoria ben messa in campo, ma per nulla irresistibile, che ha pensato più a non prenderle che a darle, rendendosi raramente pericolosa e solo nel primo tempo.
Prima frazione iniziata nemmeno tanto male con Insigne che dopo pochi minuti scalda le mani di Romero con fendente da fuori area, ma che poi lentamente è diventata quasi soporifera, specie nel finale e tenuta viva in poche occasioni con alcuni spunti tutti nati sulla corsia di sinistra e che hanno avuto come protagonisti Armero ed Insigne. Per il resto nessuna traccia degli uomini di punta, Hamsik, Cavani ed Inler, quasi mai nel vivo dell’azione e forse un po’ troppo appesantiti dalla serie di incontri. Azzurri in generale troppo impacciati, specie nel primo tempo, troppo fermi sulle gambe, quasi bloccati da una sorta di ansia da prestazione, che non ha permesso agli azzurri di produrre il calcio spumeggiante e fluido al quale ci eravamo abituati. Nella ripresa Mazzarri sente la necessità di dover cambiare e senza togliere Insigne, influenzato per quasi tutta la settimana, mette dentro anche Pandev per cercare di dare maggiore vitalità all’attacco. In effetti il secondo tempo ha visto scendere in campo un Napoli molto più aggressivo, con Hamsik che è entrato molto più nel vivo dell’azione e che ha sfiorato il gol, negato dalle mani di Romero e dal palo. Napoli arrembante spinto più dalla voglia di vincere che dalla forma fisica, ma che non è riuscito a sfondare il muro blucerchiato, splendidamente schierato da Delio Rossi, che a causa della squalifica ha dovuto seguire la partita dalla tribuna.
Delusi Mazzarri ed i giocatori, consapevoli della grande occasione sciupata e che avrebbe permesso agli azzurri di far sentire il fiato sul collo ai bianconeri, anch’essi alle prese con le fatiche europee. Napoli forse troppo stanco e privo della giusta lucidità mentale, con Hamsik e Cavani, ingabbiati dalle marcature ad essi riservate, che non sono riusciti ad incidere sulla partita. Troppi i passaggi sbagliati, troppi i tentativi affidati più al caso che alla strategia. C’è chi ha dato la colpa al terreno di gioco, non in perfette condizioni, eppure il Napoli in passato è riuscito a vincere e convincere anche quando il manto erboso del San Paolo era messo in condizioni peggiori. Merito va dato anche alla Sampdoria saggiamente messa in campo da Delio Rossi che ha chiuso tutti gli spazi, strategia che si è rivelata vincente perché affiancata alla mancanza di lucidità e di spunti vincenti da parte degli azzurri. Nonostante tutto, il secondo tempo ha comunque offerto un Napoli voglioso, che ha sentito la necessità di dover vincere a tutti i costi, ma troppo arrembante e poco ordinato.
Occasione sciupata e che fa recuperare al Napoli solo un punto alla capolista. Poco rispetto a quanto si aspettavano i tifosi al San Paolo, che a fine partita hanno manifestato la loro delusione fischiando gli azzurri all’uscita del campo. Delusione comprensibile, visto il sogno che stanno accarezzando i tifosi, ma che non si può condividere del tutto visto lo splendido cammino fatto fin qui dal Napoli, che ha molti più punti della scorsa stagione e che dopo tutto è a quattro punti dalla vetta, mantenendo la seconda posizione in solitaria.
Questa domenica non del tutto felice si è conclusa ancora peggio, con un episodio che getta fango su tutta la città di Napoli. La rapina a mano armata subita da Marek Hamsik, mentre si trovava in macchina all’uscita dal San Paolo, è un episodio vergognoso opera di due sottoprodotti della peggior feccia della società napoletana. Persone violente che vanno n giro armate a rapinare altre persone sono forse il male più grande di una città come Napoli, che grazie anche ai suoi calciatori sta tornando nel panorama internazionale delle grandi città del calcio europeo. Eppure Napoli non è solo questo, Napoli è anche gente per bene che non ha nulla a che vedere con queste bestie alle quali bisogna augurare ogni sventura possibile. Coraggio Marek, la vera Napoli ti è vicina, desiderosa di vederti ancora ruggire in campo.
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