Domani Massimo Troisi avrebbe compiuto 60 anni. Nato il 19 febbraio a San Giorgio a Cremano l’attore napoletano scomparso prematuramente è ancora molto amato sia a Napoli che nella sua città natale, che domani lo celebrerà.
L’amministrazione comunale lo ricorda con l’iniziativa “E’ nata una stella”. Si inizia alle 16.30 quando il primo cittadino Domenico Giorgiano accompagnato dalla giunta comunale deporrà un mazzo di fiori sul monumento funebre a lui dedicato all’interno del cimitero cittadino. Alle 20.00, a Villa Bruno si riuniranno esperti e storici di cinema, scrittori e docenti universitari parleranno della carriera dell’artista scomparso durante la serata organizzata in collaborazione con l’Università di Lettere “Federico II”.
Interverranno anche: Lello Esposito, Eduardo Tartaglia, Sergio Solli, Marco Cristi, Francesco Di Vicino, Alan De Luca, Mario Maglione, Gianni Simioli, il Gruppo PietrArsa e Mimmo Maglionico, Antonio Maiello e il quintetto d’archi Collegium Philarmonicum. Gran finale affidato al comico Peppe Iodice.
Massimo Troisi scomparve premutaramente all’età di 41 anni in seguito a un attacco cardiaco, provocato da febbri reumatiche di cui soffriva dall’età di dodici anni.
È stato, ed è ancora, simbolo della comicità napoletana fin dalle origini teatrali con La Smorfia insieme a Lello Arena ed Enzo De Caro. Di lì molti film come il famoso Ricomincio da tre, No grazie, il caffè mi rende nervoso, Scusate il ritardo fino alla consacrazione con Il Postino.
Proprio con la pellicola liberamente tratta dal libro Il Postino di Neruda, girata tra Procida e Salina, ricevette una candidatura all’Oscar postuma come migliore attore. Troisi si spense nel sonno il 4 giugno del 1994 ad Ostia dopo aver terminato con enorme fatica le riprese del film.
La malattia lo aveva costretto già a rimandare più volte le riprese e ad utilizzare una controfigura in alcune scene. Due anni dopo, nel 1996, Il Postino ricevette cinque nomination. Fu proprio Troisi a dichiarare a Renato Scarpa, che lo aveva sollecitato a fare prima il trapianto e poi a girare: “No, questo film lo voglio fare con il mio cuore”.