Approvato il piano di rientro dal debito: ieri sera, il consiglio comunale di Napoli ha dato il via libera con il voto favorevole della maggioranza, l’astensione di Pd, Sel, Udc, Ricostruzione democratica e il presidente Raimondo Pasquino. Ovviamente soddisfatto il sindaco de Magistris, presente in aula per chiudere la pratica ieri e poter oggi stesso presentare il piano al governo nazionale: “È una pagina storica, comincia un’epoca che ci porterà in maniera definitiva fuori dal tunnel“.
Un risultato non facile, raggiunto dopo una giornata estenuante che si è aperta con un’ora di ritardo per l’assenza del parere dei revisori dei conti. Una volta arrivato, è stato lo stesso de Magistris a parlare per fugare gli ultimi dubbi e sottolineare tutti gli aspetti positivi presenti: “Entro febbraio avremo oltre 200 milioni di euro: potremo pagare i creditori, iniziare l’azzeramento del cronologico fino al 2010. Molti pagamenti inoltre riguardano settori come il sociale e i trasporti”.
Capitolo importante anche quello dell’Irpef, con l’innalzamento della fascia esente a 18mila euro in modo che “un terzo dei contribuenti finirà per pagare di meno dello scorso anno”. Aumenti invece ci saranno per l’Imu, ma de Magistris spiega: “Si tratta dell’unica voce sulla quale non potevamo agire, la legge ci obbliga a far così. Dal 24 febbraio inizieremo una battaglia per la modifica del decreto, senza dimenticare che gli importi andranno su servizi essenziali”.
Il piano non convince del tutto il Pd che si è astenuto dal voto finale perché non contiene “alcun contributo di idee e di proposte” dei democratici e presenta invece “zone d’ombra nella quadratura dei numeri”. Una posizione condivisa anche da Sel e Udc e che il sindaco prima del voto ha così stigmatizzato: “L’alternativa al piano non c’è, è il default. Se si vuole far fallire il Comune, lo si dica apertamente”. Alla fine arriva la fumata bianca con l’approvazione del piano che porterà Palazzo San Giacomo “fuori dal tunnel”.