Lo Zoo di Napoli è salvo, ma non cessano le polemiche: nei giorni scorsi è arrivato il via libera all’acquisto della struttura di Fuorigrotta da parte della società Brainskpark (ora Clair Leasure) che garantirà il posto di lavoro ai 71 dipendenti e il rilancio dell’attività. L’accordo però non è piaciuto alla Lega Antivivisezioni che ha lamentato l’assenza di vincoli sul superamento delle condizioni di prigionia degli animali e ha attaccato duramente il sindaco de Magistris.
“Il primo cittadino – l’accusa lanciata da Gianluca Falicetti, presidente della Lav – non ha mantenuto le promesse sul superamento delle condizioni di prigionia in cui vivono gli animali dello zoo di Napoli. Una promessa fatta circa un anno fa e che ora è stata disattesa”.
Il presidente della Lega Antivivisezione rimarca come “in un momento in cui una delle strutture più visitate a livello nazionale, Gardaland, in Veneto, chiude le esibizioni dei delfini perché non rispettose degli animali, il Comune di Napoli decide di andare nella direzione opposta. Una follia economica oltre che etica”. L’attacco di Falicetti continua: ‘È la chiusura definitiva di una vertenza’ ha scritto il Comune. No, si sbaglia. Perché c’è un’inchiesta della Procura della Repubblica per maltrattamento di animali che ora dovrà essere conclusa. Perché con l’atto del Tribunale fallimentare sono stati illegalmente posti in vendita anche animali di proprietà dello Stato. Perché la vigente direttiva europea sugli zoo li vieta se attigui a strutture di luna park e simili“.
“Non si può accettare il tradimento della parola data dal sindaco de Magistris – conclude il presidente della Lav – come è successo a Roma dal 1997, allora Sindaco Rutelli, quale epigono. E’ stata a Roma, sarà a Napoli, una semplice riverniciata delle sbarre dello zoo. E che siano di colore arancione è ancora più grave”.