Ecco il piano anti-dissesto: il Comune lavora per la manovra che dovrà presentare al Governo per ottenere i fondi anti-dissesto, circa 280 milioni. Si tratta di un progetto, come si legge sul ‘Mattino’, dal valore di 1,6 miliardi di euro da spalmare in dieci anni: una cifra che sarà recuperata innanzitutto con l’aumento delle Tasse quale Imu e Irpef per le quali si prevede un’ulteriore entrata di 50 milioni complessivi.
Toccherà quindi soprattutto ai cittadini pagare i danni realizzati negli ultimi anni dalle varie amministrazioni: dal 2007 al 2011, come evidenziato dagli ispettori dell’esecutivo nazionale, ci sono state 13mila assunzioni nelle partecipate, stipendi elevati per manager, spesa fuori controllo ed ora c’è la necessità del sacrificio dei cittadini per rimettere i conti in ordine.
Per ottenere l’ingresso nel fondo salva-debito, Palazzo San Giacomo deve aumentare Imu e Irpef al massimo, vendere gli immobili di proprietà e applicare un rigoroso taglio delle spese. Così, per rientrare nel decreto 174 firmato da Mario Monti, il Comune di Napoli dovrebbe alzare l’Imu sulla prima casa dal 5 al 6 per mille con un aumento per cittadini di venti euro (da 130 e 150 euro): in totale il gettito dell’Imu passerebbe complessivamente da 260 a 275 milioni di euro.
Per l’Irpef si arriverebbe dalle sei fasce a solo due livelli: esenzione totale per redditi fino a 15mila euro e aliquota massima (0,8%9 per il resto con altri 30 milioni in più che potrebbero entrare nelle casse comunali. Dal patrimonio immobiliare invece la giunta arancione guidata da de Magistris conta di tirare fuori circa 700 milioni di euro con la vendita anche le 13 abitazioni di edilizia pubblica residenziale. Infine, il capitolo spesa che tanto sta animando i dibattiti degli ultimi giorni: ci dovrebbero essere tagli del 10%, puntando anche su accorpamenti e dismissioni e sulla riduzione del 20% degli stipendi di presidenti e consiglieri dei cda di tutte le partecipate. Il piano arriverà martedì in Consiglio Comunale e in caso di approvazione sarà girato al Ministero dell’Interno.