Il 20 febbraio: questa la data cerchiata in rosso sul calendario della raccolta rifiuti a Napoli. Da quel giorno per circa tre settimana ci sarà il blocco del termovalorizzatore di Acerra e bisognerà smaltire i rifiuti solitamente destinati all’impianto: circa 15mila tonnellate di Frazione secca tritovagliata (Fst) che dovranno essere imbarcate per l’Olanda.
Con difficoltà sono stati trovati i fondi, poco più di un milione e mezzo di euro, per i viaggi della ‘speranza’, ma questo non consente comunque di essere tranquilli: il problema è, infatti, che i rifiuti sulle navi dovranno arrivare già confezionati in balle e perché tutto fili liscio occorrerà che ‘l’imballaggio’ avvenga direttamente negli Stir di Acerra e Giugliano oppure che venga creata un’area di stoccaggio provvisoria: questa è l’ipotesi al quale lavorano Comune e Provincia di Napoli per evitare sorprese sgradite.
Sarà una corsa contro il tempo, senza la certezza che non ci siano ritardi nella raccolta dei rifiuti: purtroppo però non c’è nessuna altra soluzione alternativa per riuscire a superare indenni lo stop per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra. I viaggi via mare sono quelli più economici: si parla di un costo di 110 euro a tonnellata, con i circa 140 euro previsti per i trasferimenti via terra. Per smaltire le 15mila tonnellate dovranno partire da Napoli due navi a settimana: una spesa non di poco conto, soprattutto in periodo di austerity, ma un’altra strada da percorrere al momento non sembra esserci.
In attesa della costruzione degli impianti di stoccaggio e dell’allargamento della raccolta differenziata porta a porta, il mare e i viaggi verso l’Olanda sono l’unici alternativa a ripiombare nell’emergenza rifiuti.