Oggi inizia il girone di ritorno ed il Napoli lo fa a casa sua, tra le mura amiche del San Paolo che con l’avvento dell’anno nuovo sembra ritornato ad essere la roccaforte che in tanti temono. Dopo aver strapazzato la Roma di Zeman, stavolta è il turno del Palermo di Gasperini, disperatamente a caccia di punti per smuovere una classifica che non promette niente di buono per i rosanero. Miccoli e compagni oggi annunciano battaglia, ma ragionando a mente lucida il pareggio con il Napoli per loro potrebbe significare molto, soprattutto per rinfrancare lo spirito dopo la sconfitta rimediata a Parma.
Mazzarri chiede cautela. Non sottovalutare mai l’avversario, che si chiami Palermo o Pro Patria, la cosa importante è tenere sempre alta la tensione agonistica, perché nonostante una campagna acquisti estiva non del tutto esaltante, i siciliani hanno nel loro organico individualità che posso far male alla minima distrazione. Il mister vuole una squadra antipatica e che metta paura non solo al Palermo, ma soprattutto a chi in questo momento precede gli azzurri in campionato. Non vuol sentir parlare di squadra anti Juve, lui vuole solo vincere quante più partite possibile per poi voltarsi indietro e contare quante squadre il Napoli è riuscito a precedere in classifica. Più in alto si arriva meglio è. Lo sa bene il presidente De Laurentiis, impegnato in questi giorni nel mercato di riparazione in prima persona. Lo ha promesso a Cavani, bisogna puntare in alto ed ambire a traguardi importanti e ciò passa anche attraverso la costruzione di una squadra che punti a restare ai vertici del calcio italiano. Non è un mistero, o comunque è facile intuirlo, il Matador vuole quanto meno la qualificazione in Champions. Prima però c’è da giocare ancora tante partite e perché no, provare a vincere l’Europa League, competizione comunque di respiro internazionale e che ai tifosi di sicuro non dispiacerebbe vincere, anche per il gusto di sollevare il secondo trofeo dell’era De Laurentiis/Mazzarri. Per il momento però l’Europa non rappresenta un pensiero imminente ed il Napoli può gettarsi a capofitto nel campionato e cercare il filotto di vittorie (per nulla impossibile) in questo mese di Gennaio.
Armero e Calaiò. Il primo classe ottantasei sarà già in panchina e potrà prendere confidenza con l’atmosfera del San Paolo e magari giocare anche qualche scampolo di partita. Il secondo il San Paolo lo conosce bene, porta dentro di se le sensazioni di uno stadio che urla a squarciagola il tuo nome dopo un gol. Un ritorno che ha fatto sorridere molti, come se si trattasse di un ritorno di fiamma tra due innamorati che ad un certo punto si sono dovuti separare dopo tanti momenti belli passati insieme. Torna per mettersi a disposizione della squadra, sapendo bene il suo ruolo quale deve essere, consapevole della consistenza tecnica dei suoi compagni di reparto. Torna proprio per arricchire il parco attaccanti, lui come valore aggiunto e uomo di esperienza si offre alla squadra pronto a sgomitare in modo costruttivo e dare il suo contributo in termini di gol. Li davanti però Insigne e Pandev, oltre che Cavani, rappresentano la concorrenza con la quale dovrà competere per una maglia da titolare che non sarà per nulla facile da indossare. Il suo arrivo però offre a Mazzarri la possibilità di varianti tattiche nuove ed ancora da sperimentare.
Napoli che vuole ripartire in quinta, proprio come ad inizio campionato quando sconfisse consecutivamente, Palermo, Fiorentina e Parma, pareggiando contro il Catania e subito dopo battendo Lazio, Sampdoria ed Udinese, con una sequenza di vittorie che già faceva sognare lo scudetto. La vittoria convincente contro la Roma sembra aver dato nuova linfa al Napoli che dimostra di aver ripreso fiducia e morale, oltre che la forma fisica, smarrita poco prima della pausa natalizia, dove tra Europa League, Coppa Italia e campionato, iniziavano a manifestarsi i segni della stanchezza, nonostante la vittoria sofferta nella partita precedente la sosta, proprio contro il Siena di Calaiò.
Il calcio è bello anche per questo, per gli incroci di destini che spesso si creano e allora può capitare che Dossena che fino a qualche giorno fa vestiva la maglia del Napoli, oggi sia in campo contro la sua ex squadra (insieme a Totò Aronica) difendendo colori diversi da quello dell’azzurro che per tanti anni ha difeso, indossato ed amato. A loro un in bocca al lupo, con la speranza che possano tornare utili alla causa siciliana e garantirne la permanenza in serie A, magari dalla prossima domenica, quando non dovranno sfidare il loro passato, perché il Napoli oggi deve far sua la partita e tentare di diventare ancora più antipatico a quanti, per invidia o gelosia, temono che gli azzurri possano davvero avere un ruolo che conta in questo campionato, squalifiche e penalizzazioni incluse.