Omicidio e porto abusivo di armi aggravati dal metodo mafioso: queste le accuse che hanno portato alle ordinanze di custodia cautelare in carcere notificate dai Carabinieri nei confronti di tre presunti appartenenti al gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi. Franco Letizia, 35 anni, Giovanni Letizia, 33 anni e Gaetano Pagano sono ritenuti i responsabili di un omicidio avvenuto nel settembre del 2001 a Casal di Principe nell’ambito della guerra di camorra contro il gruppo dei Cantiello.
I tre sono tutti parenti e sono già in carcere: Franco Letizia è attualmente detenuto nel penitenziario dell’Aquila, suo cugino Giovanni a Milano e suo zio Gaetano Pagano a Santa Maria Capua Vetere.
L’omicidio del quale sono accusati è quello di Francesco Panaro, “o scagnato”, ucciso a colpi di pistola a Casal di Principe: esecutori materiali del delitto sarebbero stati Franco e Giovanni Letizia, mentre Gaetano Pagano avrebbe offerto ai killer la propria abitazione per nascondersi e poi partire per eseguire l’agguato mortale. Al delitto partecipò anche Luigi Guida, ora collaboratore di giustizia, e fu realizzato per riaffermare la supremazia della fazione Bidognetti sui rivali dei Cantiello, dopo la scissione che fece seguito all’arresto di Francesco Bidognetti, avvenuta nel dicembre del 1993.
Per individuare i responsabili dell’omicidio, gli inquirenti hanno potuto contare sulle dichiarazioni di quattro pentiti (Luigi Guida, Luigi Grassia, Emilio Di Caterino e Massimo Iovine) e su riscontri oggettivi alle loro rivelazioni. Le indagini sono state coordinate dalla direzione distrettuale antimafia: proprio uno dei collaboratori di giustizia, Luigi Grassia, partecipò anche all’organizzazione dell’omicidio, avendo il compito di segnalare ai killer la presenza dell’obiettivo.