Eccola la mappa dell’inciviltà, le zone di Napoli dove viene scaricata immondizia di ogni genere, perfino materiale tossico andando a creare delle vere e proprie discariche abusive a cielo aperto: sono circa cinquanta i punti critici secondo Asìa, quasi tutte aree periferiche dove i cittadini anche dei comuni vicini vanno a versare rifiuti in maniera illegale.
Duemila tonnellate al mese che non possono essere rimosse, se non attraverso procedure speciali: si va da Pianura, con discariche abusive in in via Montagna spaccata, in via Pisani al confine col comune di Quarto, in via Romano e in via Marano, ad Agnano con via Agnano e via Scarfoglio. Poi ancora nell’ottava municipalità, in via Napoli Roma, via Fratelli Cervi, via Cupa Perillo, via Labriola, Cupa Spinelli, via delle Cave, via Tirone, piazza Margherita, via Soffritto e via Orsoline ai Guantai.
Un elenco infinito che comprende anche la settima Municipalità con via Nuova detta di Casoria, via Casoria, via Cupa del Segretario, via provinciale di Caserta, via Monte Faito, via Paternum, via del Cassano, via Limitone di Arzano e via Abate Desiderio e ancora viale della Villa romana, via Cupa Bolino, via Bartolo Longo, via Virginia Woolf, via De Roberto e via Adolfo Consolini nella sesta municipalità. Discariche illegali che vanno a rendere ancora più complicata una situazione già critica: l’Asìa comunica che ci sono 115 tonnellate di rifiuti indifferenziati non raccolte.
Le zone più colpite sono l’area occidentale e orientale di Napoli: il problema è la saturazione degli impianti, in particolare di quello di deposito temporaneo gestito dalla società di igiene urbana.