Una notte che non si dimentica tanto facilmente. Il Napoli riparte alla grande travolgendo la Roma di Zeman e riprendendosi il terzo posto in campionato. Tutti in città volevano una vittoria, ma in pochi avrebbero scommesso su quella che poi è diventata un’apoteosi calcistica. Tripletta di Cavani, rete finale di Maggio e San Paolo in delirio per un Napoli che ha fatto sembrare la scoppiettante Roma, un fuocherello in via di spegnimento. In realtà agli uomini di Zeman va dato il merito di non essersi mai arresi, creando più di un’occasione pericolosa, ma di fronte a loro ieri sera c’era un De Sanctis in versione paratutto, beffato solo dal gol della bandiera siglato da Osvaldo, entrato quando ormai i giochi erano fatti.
Concretezza. Quella che spesso è mancata agli azzurri, ieri sera ha fatto la differenza perché il Napoli non ha sbagliato un colpo sotto porta. Lo ha sottolineato anche Zeman a fine partita, tralasciando di dire però che in campo ieri sera hanno dovuto fare i conti con un giocatore che sembra provenire da un altro pianeta. Freddo, spietato ed assetato di gol, tutto ciò è Edinson Cavani. Settima tripletta messa a segno con il Napoli, sedici gol in sedici partite giocate in campionato e vetta della classifica marcatori tutta per lui in solitaria ed a due lunghezze da El Sharawy. Segna di destro, di sinistro e di testa, rientra in difesa ed è sempre pronto nelle ripartenze, al momento Cavani non è solo un micidiale terminale offensivo, ma è anche l’anima di una squadra che sa di poter contare sempre su di lui. Mister 63 milioni di euro è di fatto il nuovo Re di Napoli l’uomo che, insieme ad Hamsik, è entrato nel cuore di tutti i napoletani che difficilmente accetteranno senza fiatare una eventuale e quanto mai remota cessione a fine stagione. Del resto lui lo ha ammesso più di una volta, ama Napoli e vuole vincere quanto più è possibile con la maglia azzurra. Quella di ieri sera è stata l’ennesima dimostrazione della sua sconfinata potenza, uno che non si ferma mai, che non si tira indietro in nessun caso e che se necessario si mette la squadra sulle spalle, spronando i compagni nei momenti di difficoltà. Grazie a lui la partita contro la Roma è sembrata una passeggiata di salute.
Non solo Cavani. Grande merito della vittoria va dato a lui, ma ieri sera il campo ha restituito una squadra ritornata vogliosa di vincere. Dalla porta al reparto offensivo, tutti hanno dato il massimo offrendo una prova di grande solidità. De Sanctis sugli scudi, perché è soprattutto merito suo se il Napoli ieri sera ha subito solamente un gol. Buona anche la solidità del reparto difensivo, vittima solamente di qualche piccola imperfezione alla quale però ha posto rimedio il portierone azzurro. Eccellente la prova a centrocampo, con Maggio e soprattutto Behrami autori di una prova sontuosa. Il primo che a fine gara ha ancora la forza di sprintare e segnare, il secondo vero e proprio dominatore del centrocampo, tanta sostanza e determinazione, vero lottatore su ogni pallone. Di fronte alle sue prestazioni il Gargano dei tempi migliori sembra un lontano ricordo. Ottima la partita anche di Inler e Zuniga che ieri sera a tratti è sembrato incontenibile sulla fascia. Grande anche la prova di Goran Pandev, al quale la pausa natalizia sembra aver giovato più di tutti. Ieri sera il macedone è stato determinante nel tenere palla e dettare l’ultimo passaggio, come in occasione del primo gol di Cavani, quando ha servito all’attaccante uruguaiano un pallone con il contagiro, che il Matador ha insaccato con un colpo dei suoi, mettendo la partita per gli azzurri subito sui binari giusti. Leggermente in ombra la prestazione di Hamsik (se così si può dire), sempre presente nel ricevere palla per impostare l’azione, un po’ meno lucido in area, come nell’occasione sciupata in contropiede, quando ha provato a superare in dribbling l’estremo difensore giallorosso, con Pandev solo soletto al centro dell’area. Nonostante ciò come al solito il capitano azzurro ha dato il suo contributo in termini di sostanza e geometrie.
Ottimo Napoli, capace di subire, attendere e ripartire ed in questo la Roma è stata un po’ ingenua perché in più occasioni, con il suo modo di giocare spregiudicato, ha offerto il fianco al Napoli, facendo la partita che più conveniva ai padroni di casa. Buona la prima si direbbe su un set cinematografico ed in effetti la prima partita del nuovo anno ha restituito ai tifosi il Napoli della prima parte di campionato, ritornato terribile mattatore casalingo. Con il secondo posto a due punti e la Juve capolista a sette, la penalizzazione inflitta pesa ancora di più in termini di posizione in classifica e mentre la società attende l’esito del ricorso, la squadra in campo ha fatto capire a tutti, che non bastano due punti di penalità, perché per fermare gli azzurri ci vuole ben altro.
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