Non ci sarà un’altra Gomorra a Scampia, almeno a livello televisivo. Pisani, presidente della Municipalità di Scampia, ha detto no per le riprese di una fiction tratta dal romanzo di Saviano e prodotta da Sky.
Una società di produzione aveva chiesto l’autorizzazione per iniziare le riprese nelle famose vele teatro di una sanguinosa faida camorristica e emblema a livello mediatico della camorra napoletana. Pisani, questa volta ha detto no. “La mia diffida, in sostanza, vuole impedire l’utilizzo strumentale di qualsiasi immagine delle Vele e del territorio“, ha dichiarato Pisani.
Sorpresi i dirigenti della società di produzione Cattleya, che inizierà le riprese della fiction tra un mese. Replica così il produttore Riccardo Tozzi: “Non c’é una identificazione così precisa di Scampia, che nell’ambito della serie rappresenterà al massimo un 5%. Aspettiamo un incontro con il sindaco, sperando non sia troppo impegnato con la campagna elettorale, e siamo fiduciosi che si possano recuperare le riprese a Scampia dopo ulteriori chiarimenti”.
La presa di posizione di Pisani è chiara, tanto da aver dichiarato che diffiderà la produzione se dovesse utilizzare il nome di Scampia all’interno della fiction. “Sarebbe “inaccettabile e strumentale la produzione di una fiction televisiva, che presumiamo possa finire anche su mercati esteri, – continua Pisani – che amplifichi esclusivamente il messaggio negativo già passato col romanzo di Saviano, senza evidenziare la voglia di legalità e cultura, le battaglie di civiltà che cittadini, associazioni laiche e religiose e la nuova politica stanno conducendo”.
A dare man forte al presidente della Municipalità di Scampia sono intervenuti anche il sindaco Luigi De Magistris e i Verdi Ecologisti. Il primo cittadino su Facebook ha parlato di Scampia come un luogo di cittadinanza attiva. “Non appartiene a questa amministrazione il diniego di autorizzazioni che riguardano le varie attività culturali e comunicative, ma siamo stanchi di vedere Scampia ridotta, – ha postato il sindaco – anche sul piano dell’immagine e non solo nazionale, a territorio di conquista della camorra in lotta, come se a Scampia non esistesse altro al di fuori delle piazze di spaccio e della faida dei clan”.
Secco anche il commento dei Verdi Ecologisti: “Tutte le municipalità ed i comuni di Napoli e dell’ intera provincia – dichiarano il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli ed il segretario cittadino del Sole che Ride Vincenzo Peretti – dovrebbero impedire le riprese dei film di camorra ambientati sui nostri territori”.
Nel dibattito interviene anche uno dei diretti interessati alla questione. Roberto Saviano, autore di Gomorra, ha replicato alla querelle venutasi a creare con un articolo su La Repubblica, intitolato “Se a Scampia fa paura una cinepresa”, che si domanda su come sia possibile bloccare il racconto di un territorio dove proprio negli ultimi mesi è esplosa una nuova guerra, legata allo spaccio della droga.
Saviano ha anche replicato a De Magistris twittando: “Il sindaco di Napoli condivide volontà censoria su Scampia: il rivoluzionario al potere è il più zelante dei reazionari”.
Scampia ancora una volta si dimostra una terra di contraddizioni, che come il dio Giano ha una doppia faccia: la criminalità organizzata che ne ha fatto il suo feudo e chi cerca di avere una vita normale. Ma non saranno le riprese negate a favorire lo sviluppo sociale di un posto.
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