C’è anche il presunto capo degli Abbinante tra le sette persone fermate dalla squadra mobile di Napoli: si tratta di Arcangelo Abbinante sulla cui testa pendono le accuse di associazione camorristica e omicidio.
Insieme a lui, gli agenti hanno fermato anche altre sei persone, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo campano: Giovanni Carriello, Giuseppe Ambra, Armando Ciccarelli, Vincenzo Brandi, Costantino Raio e Alessandro De Falco. Per tutti il reato contestato è associazione camorristica, al quale si aggiunge l’omicidio per Ciccarelli. Secondo gli inquirenti si tratta di esponenti del clan Abate-Abbinante-Notturno, in guerra contro i ‘Girati’ in quella che è passata alla cronaca come nuova faida di Scampia.
Secondo quanto accertato dalle indagini, Arcangelo Abbinante e Giuseppe Montanera (ritenuto il reggente delle famiglie Abete e Notturno) hanno guidato la riorganizzazione del clan con la creazione dei ‘gruppi di fuoco’. L’inchiesta, portata avanti grazie alle rivelazioni dei collaboratori di giustizia, ha portato anche a galla la dinamica dell’omicidio di Gennaro Ricci, avvenuto lo scorso 28 agosto alla Vela Celeste: per l’agguato, nel quale rimasero feriti Vincenzo La Sorte e Salvatore Piedimonte, sono indiziati Arcangelo Abbinante e Armando Ciccarelli.
I sette fermi arrivano il giorno dopo l’arresto di Antonio Leonardi, 52 anni, ritenuto uno degli uomini di punta del clan della Vannella Grassi: il suo nome compare nell’elenco dei quattro super-ricercati nell’ambito della faida di Scampia. Leonardi è stato scovato dagli uomini del commissariato Vicaria-Mercato, e della sezione catturandi della Squadra mobile della Questura di Napoli. Due colpi consecutivi che lo Stato ha inflitto alla camorra: due ‘botti’ delle forze dell’ordine che stanno provando a stringere sempre più la morsa nei confronti dei gruppi criminali che hanno insanguinato le strade di Napoli.